Nella prima selezione delle 67 aree idonee, individuate dalla Sogin, la società di Stato per la gestione del nucleare, sono ritentate anche quattro aree della Sicilia.
Sono coinvolti i comuni di Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana e Butera.
La notizia ha colto tutti di sorpresa. Neppure i sindaci dei Comuni interessati erano stati informati della notizia né delle eventuali ispezioni effettuate nei territori.
E nell’isola c’è già chi chiama alla mobilitazione generale. A parlare è Luigi Sturniolo, portavoce di Antudo – rete dei comitati per l’indipendenza della Sicilia:
“Chiamiamo tutti i siciliani e le siciliane a mobilitarsi contro questo nuovo progetto di morte e devastazione ambientale che lo Stato italiano vuole riservare alla nostra isola senza il consenso popolare. I luoghi selezionati come idonei, peraltro, non rispettano neppure i criteri dettati dall’Ispra nel 2014. Per citarne alcuni: dovevano essere luoghi poco abitati, con una sismicità modesta, senza vulcani né rischi di frane e alluvioni; non a quote troppo elevate (non oltre i 700 metri sul livello del mare), non su pendenze eccessive, non troppo vicine al mare; abbastanza vicine ad autostrade e ferrovie per poter essere raggiunte comodamente dai carichi di materiale da stoccarvi; lontane da zone legate a produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e luoghi di interesse archeologico e storico. Se volessimo guardare anche solo a due dei Comuni scelti – Petralia Sottana e Castellana – che si trovano nel complesso montuoso delle Madonie, non rispettano quasi nessuno di questi criteri. Eppure si trovano in quella lista”.
Si cercherà di convincere i Comuni compresi nella mappatura a farsi avanti propagandando incentivi, occasioni di crescita, prospettive di lavoro e di benessere, soprattutto nelle aree marginali che si stanno spopolando.
“Se questa è l’idea di sviluppo che lo Stato ha in mente per il nostro territorio, siamo pronti a opporci con ogni mezzo necessario. Invitiamo sindaci, deputati regionali, singoli cittadini ad attivarsi immediatamente per impedire che il nostro territorio diventi la pattumiera del materiale radioattivo d’Italia!” – conclude Sturniolo.