CATANIA – Dal modello contemporaneo spagnolo a quello francese, attraverso un viaggio d’Oltralpe lungo la linea evolutiva degli spazi. Prosegue la serie di mostre e incontri volti a promuovere la cultura dell’Architettura a Catania, in un progetto ambizioso promosso dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori etnei. Ieri – 6 giugno 2021 – è stata la volta di “2000-2020 | Una traiettoria progettuale a scala territoriale e urbana”, che ha visto protagonista Giovanni Bellaviti – allievo di Fuksas – e i progetti dello studio B+C Architectes, di cui fa parte anche il cipriota Constantin Coursaris.
Esempi di integrazione e armonia con l’ambiente circostante che hanno acceso il dibattito, alimentando «il dialogo con l’Ordine e la Fondazione, in un percorso qualificante per il capoluogo etneo – ha commentato l’assessore comunale all’Urbanistica Enrico Trantino – gli architetti costituiscono un importante pilastro tecnico per il loro apporto estetico, funzionale e di modernizzazione dei luoghi. Alcuni ancora caratterizzati ampiamente dal disagio sociale. L’Amministrazione non può che aprirsi al confronto con chi può contribuire fattivamente con il proprio bagaglio di esperienze e con il proprio know-how culturale». Stessa visione anche per il neo assessore alla Cultura e ai Beni Culturali Cinzia Torrisi, che ha evidenziato «la necessità di valorizzare le eccellenze del nostro territorio, facendo emergere le potenzialità della nostra terra. Per questo siamo assolutamente favorevoli alla cooperazione con i professionisti, partendo da manifestazioni di questo calibro, che aprono la strada al cambiamento».
«La mostra – visitabile a Palazzo della Cultura fino al prossimo 21 giugno – permette di apprezzare la qualità delle opere, frutto non solo dell’esperienza di chi le ha realizzate, ma anche di una selezione avvenuta attraverso i Concorsi di progettazione, che consentono di aprire nuove strade verso la qualità progettuale. Un approccio che stiamo portando avanti con forza insieme all’Amministrazione», ha spiegato il presidente dell’Ordine APPC etneo Sebastian Carlo Greco. «Tra i nostri obiettivi c’è la promozione della domanda di Architettura, con l’obiettivo di accrescere la partecipazione a incontri e mostre come quelli di oggi – ha commentato la presidente della Fondazione APPC CT Eleonora Bonanno – momenti di condivisione e riflessione che possano stimolare una progettazione che guardi a modelli elevati di Architettura contemporanea, soprattutto a opere legate ai temi sociali, che favoriscano integrazione e sostenibilità».
L’importanza della cooperazione tra la parti è stata evidenziata anche dal presidente di IN/Arch Sicilia Ignazio Lutri, poiché «consente una conoscenza capillare delle criticità e delle necessità del territorio». Altro concetto ripreso è quello della “programmazione”, quale «garanzia di qualità». “Sinergia”, “armonia”, “sistema” sono le parole-chiave che hanno caratterizzato l’intervento di Bellaviti: «In un progetto è fondamentale la relazione con il paesaggio, non solo dal punto di vista estetico, ma anche funzionale, in rapporto alle attività umane che si svolgono in quel determinato luogo. Quando si parla di qualità – ha evidenziato – non si può prescindere dai concorsi, anche nell’ambito privato. Solo così, infatti, l’Architettura può rispondere alle esigenze della collettività, attraverso la ridefinizione degli spazi della vita quotidiana: una delle vere sfide del futuro». Un procedimento collaudato in Francia – Paese in cui ha realizzato la maggior parte delle sue opere più importanti – «ma che è assente in Italia, in uno scenario già caratterizzato dalla lentezza burocratica, dove i progetti – una volta realizzati – sono già obsoleti».
Nel corso degli interventi – moderati da Franco Porto di IN/Arch Sicilia – spazio a Maria Grazia Leonardi (segretario di IN/Arch Sicilia) e Simona Calvagna, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (direttore Enrico Foti). Il DICAr ha patrocinato l’evento, a «dimostrazione dell’impegno attivo dell’Università nello sviluppo del territorio e nell’avvicinare il mondo didattico a quello professionale», ha dichiarato Calvagna.
Al termine dell’incontro il coinvolgimento anche del direttore della Direzione Urbanistica di Catania Biagio Bisignani.