Assicurazioni Novis e Fwu: intermediari, brokers e promotori sono fortemente responsabili della vendita di polizze inadeguate

Oltre a promuovere contratti vita di compagnie rivelatesi poi insolventi o con licenza revocata, come Novis e Fwu, Confconsumatori – assistendo oltre 500 persone coinvolte nel crack delle due compagnie – ha accertato che i prodotti ceduti, con lo stesso schema contrattuale, prevedevano sia per Fwu che per Novis e sia nelle polizze di ramo 1 (cioè le gestioni separate) che in quelle di ramo III, il caricamento di tutti i costi assicurativi e di distribuzione nei primi 4 o 5 anni di contratto. Questo contrariamente alla prassi delle compagnie italiane e con note informative e kid decisamente carenti sull’argomento e quindi abusive.

«Siamo di fronte al paradosso – fanno sapere da Confconsumatori – di persone che hanno versato 5 anni di premio e che hanno valori di polizza ridotti al 5% delle somme investite. Altri con 10 anni di premio vedono valorizzata la polizza al 50%. Pertanto molti risparmiatori recupereranno ben poco, a patto che Fwu abbia accantonato correttamente gli importi valorizzati per coprire tutti i valori di polizza, dalla procedura di liquidazione. Questo purtroppo succederà anche agli assicurati Novis se il Tribunale di Bratislava, dinanzi al quale pende istanza di liquidazione della compagnia da oltre un anno e mezzo, procederà con lo scioglimento e liquidazione».

Si apre uno scenario agghiacciante per gli assicurati-risparmiatori. «Non possiamo che stigmatizzare la condotta dei venditori italiani, che non potevano non evidenziare ai clienti questa discrasia e quindi l’inadeguatezza dei prodotti venduti. Per questo Confconsumatori – annunciano dall’associazione – concentrerà i propri sforzi anche per individuare precise responsabilità degli 83 venditori di polizze Fwu, come pubblicati dal Sole 24Ore, che paiono essere, in larga parte, gli stessi che hanno piazzato polizze Novis. Non escludiamo il ricorso anche all’azione di classe, soprattutto nel caso di intermediari che abbiano agito su cospicui quantitativi di polizze».

Infine Confconsumatori rileva che tutto è avvenuto sotto gli occhi di Ivass. «L’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni avrebbe dovuto e potuto rilevare l’abusività e mendacità delle note informative lussemburghesi e quindi attivarsi con controlli puntuali degli intermediari italiani, per verificare l’erogazione di consulenza assicurativa secondo buona fede e soprattutto le valutazioni relative al giudizio di adeguatezza fornito dagli intermediari stessi».

Per informazioni e assistenza, i cittadini possono contattare le sedi territoriali di Confconsumatori elencate all’indirizzowww.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori oppure scrivere allo Sportello online dell’associazione:www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/.