Roma – Si è celebrato alla Prima sezione penale della Corte di Cassazione, il giudizio scaturito dal ricorso presentato dai difensori degli imputati Hadzovic Fabrizio, Hadzovic Admir e Adzovic Igor, imputati per l’omicidio volontario dell’agente della Polizia di Stato Pasquale Apicella.
La Corte ha annullato la sentenza emessa lo scorso novembre dalla Corte di Assise di Napoli, limitatamente alla parte relativa alla determinazione dell’aumento della pena per la continuazione dei reati satelliti rispetto a quello principale di omicidio volontario, rimandando ad altra sezione della stessa Corte di Assise di Appello di Napoli per una nuova determinazione di tale parte della sentenza, mentre per il resto viene confermata.
Si tratta di un provvedimento giustificato dal fatto che alcuni dei reati satelliti contestati agli imputati sono divenuti (in particolare quelli di furto) per effetto dell’entrata in vigore della Legge di riforma Cartabia, improcedibili per difetto di querela.
Di tale improcedibilità si dovrà tenere conto nella nuova sentenza che verrà emessa dalla Corte di Assise di Appello di Napoli, con conseguente determinazione e motivazione dell’aumento della pena per la continuazione dei reati contestati ed oggetto dell’annullamento odierno.
All’Associazione Vittime del Dovere costituitasi parte civile e assistita dall’ Avv. Sergio Bellotti è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno e alla rifusione delle spese.
“La nostra Associazione ritiene necessario sostenere la famiglia di Pasquale Apicella attraverso la ricerca della verità, fare giustizia implica innanzitutto inquadrare i fatti in modo oggettivo attribuendo le corrette responsabilità ad autori di reato che purtroppo non hanno considerato come prioritario il valore della vita altrui”.