Una nuova Autostrada del Mare da Catania a Gaeta. È stato questo il punto centrale di riflessioni e valutazioni nate durante il “Meeting Nazionale sui trasporti – La Sicilia in Europa”, che si è svolto al Grand Hotel Baia Verde, organizzato dal Centro Studi Assotir con il Fondo Conoscenza e la partecipazione tecnica di Bureau Veritas.
I lavori moderati brillantemente dalla giornalista Katia Scapellato hanno visto avvicendarsi diversi esponenti, politici e tecnici, legati al mondo del trasporto e dell’autotrasporto, che hanno dipanato ogni aspetto legato alla nascita, tanto auspicata, di questa nuova tratta che porta con sé molteplici benefici.
Benefici illustrati già nei saluti dal “padrone di casa” dell’evento, il presidente del Centro Studi Assotir e vice pres. naz. Assotir, Pino Bulla: “Il settore dei Trasporti in Sicilia, nel guardare alla Penisola e ai Paesi Europei, si rende conto, oggi più che mai, di essere emarginato dai rincari energetici e dalle distanze che penalizzano il mercato libero. La lunga percorrenza per raggiungere i mercati del Centro/Nord Italia e d’Oltralpe ha acuito le difficoltà imprenditoriali legate all’autotrasporto nell’espletamento del proprio lavoro. Non è sbagliato quindi – continua Bulla – auspicare che, con il dovuto sostegno della Regione Siciliana, si possa concretizzare un servizio di Trasporto più efficiente; con un minore impatto nei confronti dell’ambiente; una maggiore tutela del personale viaggiante, in termini di rispetto sia delle loro condizioni psicofisiche sia della sicurezza sul lavoro; minor utilizzo della rete stradale a vantaggio degli altri fruitori e con la certezza di minori incidenti; maggiore serenità di tutta la committenza anche, ovviamente, a quella legata al settore dell’agricoltura.
“Realizzare tutto questo – precisa Bulla – richiede il ripristino del servizio marittimo ro-ro/pax (trasporto tir più cabine), non più della linea CT/NA ma con prospettive diverse, tenendo conto che recenti normative stanno incidendo notevolmente sul percorso veicolare: cronotachigrafo e CdS (Codice della Strada). Ecco perché ritengo – continua Bulla – che la linea Catania/Gaeta/Catania, mai avviata, sia la migliore soluzione tecnica ed economica, per lenire gli inconvenienti che patisce il settore dell’Autotrasporto”.
La lunga mattinata ha visto avvicendarsi gli interventi di vari esponenti del mondo imprenditoriale, politico e universitario quest’ultimo rappresentato dall’intervento del prof. Rosario Faraci, docente di Principi di Management ed ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi di Catania, che ha illustrato, con metodo e slide, quali sono i numeri da prendere in riferimento e quali le strade da percorrere (anche) per cambiare la visione collettiva che vede ancora l’imprenditore dell’autotrasporto alla stregua di un “padroncino”, mentre nella realtà rappresenta ben altro a cominciare dalla professionalità con cui deve garantire che il trasferimento di un prodotto arrivi a destinazione nei tempi corretti e quindi nel rispetto di tutte le normative a questo collegate.
Indispensabile l’intervento del Codacons, rappresentato dall’avvocato penalista cassazionista Isabella Altana che ha sostituito il pres. Francesco Tanasi, assente per una spiacevole indisposizione, che ha ribadito la necessità di un intervento immediato del Governo nazionale sull’aumento spropositato, e ingiustificato, del prezzo dei carburanti.
L’ex sottosegretario di Stato all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione è entrato nel cuore dell’SOS, lanciato dagli agricoltori e dagli autotrasportatori, indicando le strade da percorrere in maniera positiva e strigliando, con forza, tutte le istituzioni sull’impegno che bisognerebbe perseguire nell’uso proficuo di tutti i finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea. Averlo mancato ci ha portato, oggi, a dipendere da Paesi terzi per prodotti agricoli che la Sicilia avrebbe potuto produrre senza alcun problema, a cominciare dal grano duro.
Grande assente di oggi la politica, se si esclude l’intervento del dott. Ettore Foti, capo di gabinetto dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, retto da Marco Falcone, che ha ribadito non solo “un grande Sì a doppia cifra da parte della Regione Siciliana, a questa nuova autostrada del mare, ma anche la possibilità di un finanziamento regionale per tutte le nuove tratte che sfruttano il mare come collegamento”.
Tra le sorprese della giornata una in particolare ha catalizzato l’attenzione di tutta la platea: scoprire che l’ing. Francesco Di Sarcina, da due mesi presidente del Sistema Portuale del Sud-Est Sicilia, è nato a Gaeta. Una coincidenza che ben si sposa con il fermento che ha caratterizzato l’intero svolgersi dei lavori del meeting. “Oggi ho visto la voglia di fare qualcosa di nuovo – dice Di Sarcina -. Ho visto i rappresentanti delle categorie (come il Consorzio di Tutela della carota novella di Ispica IGP e quello di Tutela del Pomodoro Pachino IGP) che hanno fatto capire quanta voglia c’è di crescere e raccogliere sfide. Quello che si legge è tipico della nostra terra, è che manca un’orchestra. È un’iniziativa da solisti o quasi, e quindi è sull’orchestra che bisogna lavorare per portare a casa le conclusioni che sono, senza dubbio, interessanti. Mi riferisco ovviamente a ciò su cui posso esprimere un giudizio: l’attivazione di nuove linee. Il presidente di un’autorità portuale sogna di far nascere nuove linee, di far crescere i traffici dei propri porti, sarebbe assurdo se non plaudessi a iniziative che mirano ad allargare le prospettive. Il passo da fare per raggiungere questo obiettivo è uno studio di fattibilità completo di tutti gli attori. In questo momento momento lo studio che ho letto – che è una buona base – dice che dal punto A al punto B si riesce ad avere un’economia di scala ragionevole e quindi è fattibile, ma non guarda l’intasamento dei porti, non guarda i costi spiccioli del sistema portuale e dei collegamenti a terra. Ma soprattutto si rivolge a un porto funzionante e questo, purtroppo, non è. Il porto di Catania soffre purtroppo di ferite strutturali da risanare. Se il mondo è interessato a creare un collegamento sistema portuale/Sicilia orientale/mercati del centro nord, io dico apriamo una discussione – non un tavolo, sia chiaro chiosa Di Sarcina, perché sono convinto che i tavoli si aprono quando non si vogliono fare le cose -. Io ci sono”.
Di poche ma efficaci parole il dott. Massimo Di Giacomo, amministratore unico di Anek Lines Italia, una società italiana che fa parte del gruppo Anek, una compagnia greca che opera nel settore dei traghetti: “Ringrazio il dott. Bulla per avermi inviato a questo interessantissimo incontro di Assotir e ho acquisito tanti elementi interessanti relativi a questa ipotesi della nuova linea Catania-Gaeta. Adesso bisogna riflettere con calma, valutare ed eventualmente proseguire il discorso con le autorità locali.
LE DICHIARAZIONI
Riccardo Galimberti, Consigliere nazionale Confcommercio: “Fondamentale è sviluppare il trasporto intermodale dalla Sicilia per ovvie risposte ai costi elevati sia del trasporto su gomma che per i costi ambientali e quelli fisici dei lavoratori, inoltre la sicurezza dell’intermodale è una esigenza delle committenze.
“Rispetto ai parametri europei siamo molto indietro di numerosi punti percentuali ed addirittura alla metà di quelli di Svizzera e Austria, ad esempio. Inoltre tale sviluppo non deve essere inteso in senso riduttivo come rimedio o correttivo bensì strutturato come SISTEMA AVANZATO in grado di offrire a tutta L’utenza – nel senso più lato – standard avanzati di soddisfazione.
“Questo sistema, naturalmente, deve correlarsi ad un impegno da parte delle istituzioni oltre che nel potenziamento infrastrutturale (di lungo periodo), di un immediato piano correlato al PNRR che sostenga tutti gli operatori del trasporto ed i committenti affinché l’intermodalità diventi il cavallo di battaglia per risultati economici/sociali importanti. Appare scontato che per la realtà siciliana l’alternativa alla gomma è il mare! A tal fine, anche qui lo studio dei partner a 360 gradi appare una esigenza immediata e risolutiva!”.
Sandro Gambuzza, vice presidente naz.le Confagricoltura: “Questo meeting incentrato sul ripristino del trasporto combinato terra-mare, cade in un momento cruciale in relazione sia all’inizio delle grandi campagne di raccolta dell’ortofrutta isolana sia in un contesto di esigenza legata alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il trasporto combinato terra-mare contribuisce a declinare la sostenibilità da tutti i punti di vista ed apre interessanti scenari, per quanto concerne la transizione energetica, legati alla produzione e all’impiego di biocarburanti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti e dagli scarti agricoli, in un’ottica di economia circolare”.
Rosario Faraci, docente di Principi di Management ed ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi di Catania: “L’esigenza di più elevati livelli di managerialità nel mondo dei trasporti è stata evidenziata dal prof. Rosario Faraci. Mentre il mondo dei trasporti in Italia ha registrato dal 2009 una contrazione del numero di imprese registrate al sistema camerale, in Sicilia e nella provincia di Catania il trend si è invertito a partire dal 2016. Alla fine del 2021, le imprese dei trasporti e del magazzinaggio erano rispettivamente 11.851 (Sicilia) e 3.121 (Catania). Tuttavia, la micro-imprenditorialità e il nanismo aziendale non aiutano il settore quando si è di fronte a situazioni di elevata complessità nel Paese e quelle che convergono sul tema delle infrastrutture e della logistica presentano forti criticità nel Mezzogiorno. Per questo motivo occorrono, per favorire la capacità di far rete e stimolare l’adozione di nuovi modelli di business, professionalità degli operatori e managerialità nelle imprese. Un focus particolare è stato dedicato al Porto di Catania e alle problematiche affrontate quotidianamente dalle imprese dell’autotrasporto”.
Ettore Foti, capo di gabinetto dell’assessore regionale Marco Falcone: “Dalla Regione Siciliana c’è un sì a doppia cifra sull’avvio di questa nuova tratta. Abbiamo sempre sostenuto l’implementazione delle autostrade del mare per le nuove tratte. Sarà il mercato a decidere se saranno delle rotte convenienti oppure no, noi non possiamo far altro che accogliere positivamente qualunque iniziativa che incrementi questo genere di tragitti da e per la Sicilia. Tra l’altro abbiamo anche inserito dei finanziamenti per le nuove autostrade del mare in modo che si possa convincere la Commissione Europea, ma anche Bruxelles, che questi incentivi vanno concessi in maniera strutturata ed esulando dal limite attuale imposto per gli aiuti di Stato”.
Domenico Coco, Console onorario dell’Azerbaijan dal 2015 per Sicilia e Calabria: “Questo Paese ha grandi interessi in Italia. Oggi è il primo partner commerciale con l’Italia, ci sono molte relazioni e un calendario molto fitto di scambio di incontri tra i due presidenti ma c’è anche un partenariato strategico importante non ultimo il Trans Adriatic Pipeline (TAP) un importante gasdotto che è tornato utile all’Italia ma non solo a noi, in questo periodo. Ma l’Azerbaijan è importante anche per altri settori. Il 27% dell’energia italiana oggi proviene da lì. Oggi ho accettato l’invito del dott. Bulla in questo incontro, che ho valutato più come congresso che come meeting, per le importanti relazioni a cui ho assistito. Bulla è riuscito a mettere insieme Università, economia, imprenditoria, presidenti dell’autorità portuale e armatori per offrire alla Sicilia l’opportunità di uscire dall’impasse del trasporto. Gaeta potrebbe essere un hub importante che potrebbe dare il via a una Nuova Via della Seta che parte dalla Sicilia per raggiungere il Caucaso centrale e altri Paesi come Iran, Turchia. Ma attendiamo, inoltre, da Bulla uno studio di fattibilità sul porto di Batumi, in Georgia, che potrebbe rappresentare un nuovo corso e magari lo spunto per un nuovo congresso”.
Massimo Pavan, presidente Consorzio Tutela IGP carota novella di Ispica: “La carota novella di Ispica IGP rappresenta una piccola parte della produzione totale della carota in Sicilia, ma la sua crescita dipende anche dalla possibilità di raggiungere i mercati della grande distribuzione nel minor tempo possibile. Ben vengano, quindi, tutti i collegamenti che possono migliorare la situazione riducendo i tempi del trasporto e raggiungendo la Gdo. Questo ci consentirà di eliminare il gap che la Sicilia e il Sud Italia devono scontare sia per la distanza sia per la qualità dei collegamenti.
“Quando ero piccolo da Ispica partivano 50-60 vagoni, adesso non ne parte nemmeno uno. È cambiata la logistica ma le strade, soprattutto in Sicilia, sono peggiorate. Ben vengano quindi nuove linee di collegamento che, favorendo i trasporti, favoriscono anche le produzioni tipiche locali. Le autostrade del mare possono davvero essere la soluzione, a patto che si utilizzino navi adatte a questo tipo di servizio che deve essere garantito con tempi certi”.
Sebastiano Barone esperto Consorzio Tutela IGP Pomodoro Pachino: “Il nostro Consorzio, presieduto da Sebastiano Fortunato, auspica che questo servizio possa entrare in funzione al più presto non solo perché è inedito, ma perché rappresenta un potenziamento nei collegamenti con una tratta che a ora non c’è. In più sono positivi anche i riscontri, ambientali ed energetici, che ne derivano, al primo posto quello legato alla riduzione delle emissioni di Co2 che rappresenta, per noi, un percorso importante visto che abbiamo iniziato la certificazione Carbon Footprint che misura e quantifica il quantitativo di Co2 che si emette nella produzione di pomodoro, e il trasporto rientra in questo percorso e rappresenta, al momento, l’aspetto più negativo. Noi abbiamo bassissimi input energetici: non consumiamo energia per il riscaldamento, sfruttiamo l’energia solare ma facciamo i conti con gli handicap del trasporto su strada, visto che quasi tutta la nostra produzione è diretta ai mercati del nord. Utilizziamo anche le autostrade del mare ma non bastano a soddisfare tutte le richieste. In un anno noi commercializziamo circa 10mln di kg di pomodoro e di questi il 90% è diretto al nord”.
Claudio Donati, segretario nazionale Assotir: “La nuova Autostrada del Mare Catania-Gaeta che si sta presentando oggi è importante perché tenta di risolvere una problematica strutturale che ricade principalmente, ma non solo, sugli operatori della Sicilia. La via del mare è una strada, per certi aspetti obbligata. Il fatto che si creino ulteriori opportunità è sicuramente positivo in termini pratici, ma non dobbiamo dimenticare gli effetti benefici a cascata a iniziare dalla riduzione delle emissioni di C02. Questa nuova tratta Catania-Gaeta è quindi una strategia che trova il plauso di Assotir nazionale e nello stesso tempo si inserisce perfettamente con le linee guida perseguite dal Governo nazionale.
“Aver pensato a Gaeta come scalo sul continente rappresenta un’opportunità di sviluppo per un indotto imprenditoriale dell’area compresa tra Roma e Napoli e tra il Tirreno e l’Adriatico. Il porto di Gaeta soffre ancora di alcune difficoltà d’ordine viario, ma trarrebbe benefici incredibili dal trovarsi a metà strada tra Civitavecchia e Napoli sviluppando un bacino industriale e commerciale di grande interesse”.
La filosofia del progetto Catania/Gaeta/Catania
Il progetto punta sul concetto di intermodalità e di innovazione della catena logistica, intese come interventi di razionalizzazione volti a:
– individuare scelte adeguate di trasferimento modale (massimizzare i benefici del trasporto combinato)
– contenere e razionalizzare i costi interni
– contenere e razionalizzare i costi esterni
– incrementare la sostenibilità.
Non dimentichiamo che in Italia, su percorsi con distanze oltre i 500 km, circa il 66% per cento delle merci viaggia su gomma e solo il 4% su nave.
La Sicilia è per l’appunto la più grande isola del Mediterraneo e risulta illogico limitarsi ad usufruire in maniera parziale e non integrata del mare come via di trasporto e comunicazione, penalizzando lo sviluppo delle sue potenzialità.
Per quanto in Italia l’offerta di servizi marittimi – soprattutto ro-pax, (cioè merci e passeggeri) – sia aumentata a partire dal 2001, va comunque ricordato che il traffico merci spostato dalla gomma al mare rimane inferiore al 5% del totale. L’attivazione dell’Autostrada del Mare Catania/Gaeta eliminerebbe un ingente quantitativo di autoarticolati deviandolo dal traffico dello Stretto di Messina. Si eliminerebbero così 180-240 veicoli al giorno sulla direttrice Messina – Villa S. Giovanni e sulla A3, per raggiungere il mercato di Fondi (uno dei più appetibili del centro Italia) da un tratta alternativa: Gaeta infatti dista da Fondi 23,8 km lungo la SS7, percorribili in 30 minuti.
Bisogna sottolineare inoltre che su scala globale il trasporto marittimo contribuisce solo per il 3,3% al totale delle emissioni di CO2, a fronte del 22% provocato dalle modalità su strada o rotaia.
La nascita del Laboratorio di Idee Centro Studi Assotir
Il Meeting Nazionale sui trasporti è stata l’occasione per presentare il nuovo laboratorio creato all’interno del Centro Studi Assotir. Un organismo quasi totalmente al femminile, fatta eccezione per Domenico Cattafi e Rosario La Mela, che intende dare nuova linfa vitale ai progetti realizzabili per migliorare l’intermodalità siciliana ma anche a nuove idee. Nove i componenti di questo laboratorio che mette insieme professionalità variegate e qualificate che coprono vari aspetti del comparto.
Del Laboratorio fanno parte: Stefania Galifi (Ispica) settore Trasporti e distribuzione merce in ATP in ambito internazionale; Santina Leonardi (Catania) settore: Sistema Espurgo pozzi neri e trasporto rifiuti; Michela Mirabella (Catania) Logistica e distribuzione prodotti finiti; Grazia Scaletta (Catania) Trasporti, magazzinaggio e distribuzione prodotti finiti; Rosa Dipasquale (Ragusa) Trasporti da e per l’Europa rifiuti speciali; Giusy Veronica Russo (Catania) Distribuzione Collettame: Anna Siragusa (Milazzo) Trasporti e distribuzione piante e merci in ATP in Europa; Domenico Cattafi (Milazzo) Trasporti e distribuzione piante e merci in ATP in Europa; Rosario La Mela (Misterbianco) Trasporti import/export di arredi.
Stefania Galifi, chief Financial Officer di Galigroup componente del Laboratorio del Centro Studi Assotir: «Sono onorata della nomina apportata dal nostro presidente Bulla, Assotir affronta le reali problematiche che vive un’azienda dedica al trasporto su strada e, questo, non a caso è un valore aggiunto! Il nostro è un settore strategico per l’economia Nazionale ed Internazionale che ha costantemente bisogno di aiuto, attenzione e valorizzazione. Sono sicura che aver creato questo “Laboratorio operativo” sarà trainante per tantissime aziende e per il settore in generale. Io, nel mio piccolo, cercherò di dare il massimo supporto».