Vi è un filo conduttore che ha portato migliaia di colleghi a scendere nelle piazze d’Italia, davanti ai Tribunali, alla Cassazione e alle Istituzioni parlamentari, aderendo ai flashmob: ribadire con forza che la Giustizia, lo Stato di Diritto, l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura Onoraria non sono principi negoziabili o sui quali ci si possa dividere, se non a rischio di uscire definitivanente dall’occidente evoluto.
La permanenza nelle funzioni, la retribuzione adeguata e le conseguenti tutele assistenziali e previdenziali dei Magistrati Onorari segnano una linea di confine per noi insuperabile, sulla quale attestarsi senza cedimenti o compromessi.
In continuità con le iniziative già assunte, si è previsto, in occasione dello sciopero dalle udienze che si svolgerà dal 19 al 22 gennaio, rendere ancora più “visibile” la nostra protesta, portando in ogni aula di udienza la rosa protagonista dei nostri flash mob, rossa (quale simbolo dei diritti negati) o gialla (a simboleggiare il tradimento delle istituzioni).
Tale iniziativa, opportunamente comunicata agli organi di stampa, intende evocare ribadire a tutti, cittadini e istituzioni, che “vogliamo il pane ma anche le rose”, senza ulteriori tradimenti.
Da Palermo a Trento, da Cagliari a Roma, tutti in udienza con la nostra rosa!
Raimondo Orrù
Presidente Feder.M.O.T. (Federazione Magistrati Onorari di Tribunale)