L’incremento riguarda sia il settore pubblico che privato. È quanto emerge dal seminario svolto oggi “Violenza sul lavoro: come proteggere i lavoratori vittime”, organizzato dalla Confederazione dei Sindacati Indipendenti Europei (CESI) in collaborazione con i suoi membri spagnoli, organizzato dall’Accademia europea del CESI a Madrid. Marcello Pacifico (vice presidente Academy Europe CESI e presidente Anief): non basta sanzionare e punire, bisogna piuttosto sviluppare buone prassi di prevenzione, educare al rispetto della legalità e rivalorizzare le figure professionali, specie nella scuola dove non è più riconosciuto come una volta il prestigio sociale degli insegnanti.
Aumentano i casi di violenza nei luoghi di lavoro. Se ne è parlato oggi a Madrid al secondo seminario: “Violenza sul lavoro: come proteggere i lavoratori vittime”, organizzato dalla Confederazione dei Sindacati Indipendenti Europei (CESI) in collaborazione con i suoi membri spagnoli e finanziato dall’Unione Europea. All’evento era presente anche una delegazione ANIEF, in rappresentanza di CISAL e CONFEDIR, che ha partecipato attivamente al seminario, durante il quale è stata illustrata la situazione attuale in diversi settori, sia del pubblico che del privato, individuando le migliori prassi, proponendo campagne di sensibilizzazione e richiedendo politiche e normative dedicate.
LA TENDENZA
In base a quanto espresso dai relatori, risulta che la violenza sul posto di lavoro contro i lavoratori del settore pubblico è un fenomeno in aumento in Spagna e nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea. Secondo il 2014 EU-OSHA Indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER 2), il 67% del personale nei settori dell’istruzione e dei servizi sociali nel paese deve confrontarsi quotidianamente con una utenza problematica. Nella pubblica amministrazione il tasso si attesta al 62%.
Secondo gli esperti, i dati vengono sostanzialmente confermati nel panorama dei Paesi dell’Unione Europea, dove violenza verbale e fisica, molestie sessuali e cyberbullismo costituiscono le principali minacce alla sicurezza e salute del lavoratore che spesso manifesta una certa riluttanza nella denuncia e condivisione delle violenze subite. Solo il 40% delle istituzioni dichiara di avere attivato procedure idonee per la gestione e la prevenzione dei casi di violenza.
GLI OBIETTIVI DELLA CESI
La CESI si pone, dunque, un triplice obiettivo. In primo luogo dovrebbe essere oggetto di una ampia campagna di sensibilizzazioneil ruolo dello Stato nella tutela dei dipendenti pubblici. In secondo luogo, sarebbe necessario migliorare gli strumenti diprevenzione e repressione dei fenomeni di violenza sul posto di lavoro con una maggiore attenzione verso le vittime. Infine, sarebbe auspicabile lo sviluppo di una legislazione più efficiente per migliorare la sicurezza sul lavoro, nonché una più efficace difesa degli interessi e dei diritti delle vittime, prevedendo anche sanzioni più rigorose per gli atti di violenza commessi contro i dipendenti pubblici.
Le idee e le proposte emerse nel corso dei lavori saranno fatte proprie dal sindacato Anief e portati all’attenzione dei tavoli di contrattazione nazionali per la tutela dei lavoratori della scuola, un comparto nel quale sempre più spesso si manifestano atti di violenza.