Secondo l’Autorità il Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli Oli minerali Usati avrebbe ingiustificatamente ostacolato l’operatività di due impianti di rigenerazione degli oli usati con caratteristiche di “prossimità” e con potenziali benefici ambientali a vantaggio degli unici due rigeneratori riconosciuti dal Consorzio.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato l’avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di Conou – Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli Oli minerali Usati – per accertare un presunto abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 del TFUE.
In particolare, Conou, monopolista legale dell’avvio a riciclo dei rifiuti pericolosi rappresentati dagli oli lubrificanti usati e, quindi, dominante nel relativo mercato, sembrerebbe aver ingiustificatamente ostacolato l’operatività di due impianti di rigenerazione degli oli usati con caratteristiche di “prossimità” e con potenziali benefici ambientali, a vantaggio degli unici due rigeneratori attivi storicamente nel mercato italiano e riconosciuti dal Consorzio.
Secondo l’Autorità, Conou avrebbe ostacolato l’operatività di un’impresa di rigenerazione localizzata in Lombardia impedendole di avere accesso agli oli raccolti dalle imprese consorziate. Inoltre non avrebbe riconosciuto il corrispettivo di rigenerazione per l’attività svolta da questa azienda e non avrebbe corrisposto il contributo di raccolta sui volumi di oli esausti lavorati dal suo impianto. Nei confronti di un diverso impianto di rigenerazione progettato per essere realizzato in Piemonte, invece, il Conou avrebbe contestato giudizialmente il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale da parte delle competenti autorità preposte.
Oggi i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di alcune delle società interessate, nonché di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.