Le spese/commissioni di incasso, un importo che versiamo alla banca verso cui abbiamo un debito. Non le spese quando chiediamo un servizio di pagamento tipo assegni, cambiali etc, ma quanto paghiamo ogni volta che versiamo una rata di estinzione per un credito che la banca ha nei nostri confronti. Non il diritto della banca di farsi pagare per l’effettuazione dell’addebito in conto corrente o del bonifico della somma che dovrà essere utilizzata per pagare il loro credito. Ma una somma in più che viene chiamata spesa/commissione di incasso.
Quando incassa la rata di mutuo, la banca non assume alcun incarico di intermediazione, ma compie solo quella attività cui è tenuta in qualità di creditrice. Ne discende che è capzioso e strumentale farsi pagare per riscuotere un credito, oltre che ostacolo alla concorrenza: questa ulteriore spesa rende difficile il confronto della convenienza che, invece, dovrebbe avvenire sulla base di una sola voce di costo, l’interesse corrispettivo.
Se si estingue un debito pagando in contanti allo sportello, non vengono chieste spese/commissioni di incasso, che invece compaiono quando l’estinzione del debito avviene per via informatica, prelevando i soldi dalle disponibilità (es. conto corrente) del debitore.
Si tratta, comunque, di bassi importi singoli per il debitore, ma che nel loro insieme costituiscono un guadagno per le banche e, alla fine dell’estinzione del debito, somma di un certo rilievo per l’ex-debitore. Nelle sei banche che abbiamo esaminato, queste spese variano da 1,50 fino a 4,00 per operazione.
Abbiamo per questo chiesto l’intervento di Antitrust (1) perché verifichi se questa sia una pratica commerciale scorretta. Abbiamo anche chiesto un esame di Bankitalia, per eventuali valutazioni di competenza.
Aduc
1 – https://www.aduc.it/generale/files/file/newsletter/2024/ottobre/SPESE%20DI%20INCASSO.pdf