Arrivano i primi timidi segnali positivi per il turismo diffuso. Dopo tre mesi di fermo, ripartono le prenotazioni di case vacanza e bed & breakfast, in particolare per il mese di agosto, anche se a ritmo ridotto a causa del crollo della domanda straniera. È quanto emerge da un sondaggio condotto tra i propri associati da Aigo, l’associazione che riunisce le imprese dell’ospitalità diffusa Confesercenti.
Le operazioni di sanificazione condotte dagli operatori ed i protocolli di sicurezza anti-COVID-19 iniziano ad avere un effetto positivo sulla fiducia dei viaggiatori, che sembrano preferire case vacanze e b&b proprio per ridurre il rischio di contatti con estranei. Il quasi completo azzeramento della domanda estera, invece, è dovuto in primo luogo alle limitazioni negli spostamenti ancora in vigore: con la ripresa della mobilità in Europa, è attesa una leggera ripartenza anche del turismo straniero. Ma l’effetto COVID-19 si sente anche sulle prenotazioni già arrivate: cresce la richiesta per ville e appartamenti con ingresso autonomo e, tra le mete, si assiste ad un recupero più solido per le località montane, di campagna e balneari, in particolare quelle percepite come meno affollate.
“Torniamo a registrare primi cenni di vita, anche se la ripresa è ancora molto lontana: i tre mesi di primavera del 2020 sono stati tragici, 22 milioni di presenze turistiche in meno e una perdita di 1,6 miliardi di euro di fatturato”, spiega Claudio Cuomo, Presidente di Aigo Confesercenti. “B&b e case vacanza hanno iniziato a registrare una ripresa delle prenotazioni, anche se il movimento di giugno è decisamente lento e le tariffe giornaliere mediamente più basse rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tra gli operatori c’è tanta voglia di tornare alla normalità e difendere l’opportunità di lavoro che si sono costruiti e che – nonostante la catastrofe che ha investito il turismo – fino ad ora non ha ricevuto sostegni adeguati”.