Ancora rialzi per i listini dei carburanti, con il prezzo medio della benzina che nell’ultima settimana, secondo i dati Mite diffusi oggi, aumenta a 1,808 euro al litro, mentre il gasolio sale a 1,830 euro al litro. Incrementi dei prezzi del tutto ingiustificati e immotivati per il Codacons che chiede l’intervento del Governo per fermare possibili speculazioni.
Nonostante il taglio delle accise disposto dall’esecutivo, benzina e gasolio stanno subendo aumenti costanti con i listini alla pompa che superano abbondantemente quota 1,8 euro al litro – spiega il Codacons – Un litro di verde costa così oggi il 13,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre per il diesel si spende addirittura il 26,5% in più, con un maggiore costo per un pieno di gasolio pari a +19,15 euro.
Ciò avviene anche se non si registra alcuna impennata delle quotazioni del petrolio che, anzi, risultano sensibilmente inferiori rispetto al record raggiunto lo scorso marzo.
Se il petrolio costava 132 dollari al barile l’8 marzo scorso, oggi è quotato a circa 106 dollari, con un deprezzamento del -19,7% in due mesi: non si capisce quindi cosa stia determinando la nuova escalation dei listini dei carburanti.
In attesa delle decisioni di Antitrust e Procure della Repubblica che proprio a seguito di esposto Codacons indagano sui prezzi di benzina e gasolio, l’associazione chiede a gran voce l’intervento del Governo allo scopo di fermare le speculazioni sui carburanti che rischiano di vanificare i benefici del taglio delle accise e avere effetti pesanti sull’inflazione e sull’economia nazionale.