BLENGINO (RADICALI ITALIANI) – CODICE DELLA STRADA: SU CANNABIS SALVINI SBAGLIA

Le problematiche del sistema di controllo sono evidenti. Uno studio dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, basato sull’analisi di 292 pazienti del Servizio per le Dipendenze patologiche, ha dimostrato che i test salivari possono risultare positivi anche quando gli effetti delle sostanze sono ormai svaniti. Ad esempio, il THC, principio attivo della cannabis, può essere rilevato fino a 48 ore dal consumo. Cocaina e oppiacei, addirittura, fino a 96 ore. Questo significa che una persona potrebbe risultare positiva giorni dopo l’assunzione, pur non essendo alterata al momento del controllo.

A complicare ulteriormente le cose, c’è il fatto che polizia e carabinieri utilizzano appalti diversi per rifornirsi di test: la polizia utilizza il SoToxa, che rileva il THC con una soglia più alta, di 25 nanogrammi/ml, e anche benzodiazepine. I carabinieri, invece, utilizzano il DrugWipe 5S, che rileva il THC con una soglia di 10 nanogrammi/ml, oltre a cocaina, oppiacei, MDMA, anfetamine e metanfetamine.

Tuttavia, entrambi i test condividono importanti limiti: non rilevano sostanze come metadone, buprenorfina e fentanyl. Queste differenze rischiano di generare discrepanze e situazioni di ingiustizia, a seconda di chi effettua il controllo e quale test viene utilizzato.

E il paradosso diventa ancora più evidente: chi ha assunto marijuana giorni prima rischia sanzioni pesanti, mentre sostanze ben più pericolose, come fentanyl o metadone, non vengono nemmeno individuate dai test attuali. Questo compromette la coerenza dell’applicazione della norma e mina la certezza del diritto, una garanzia fondamentale per tutti i cittadini, che devono sapere quali condotte sono punibili e quali no.

C’è poi il capitolo dei pazienti che usano cannabis terapeutica. Salvini sostiene che per loro non ci saranno conseguenze, ma nel testo del nuovo articolo 187 non c’è alcuna specifica al riguardo. Anche prima della riforma, queste persone potevano incorrere in sanzioni, ma solo se colte in stato di alterazione psico-fisica. Ora, con l’eliminazione di quel criterio, è sufficiente un test positivo, anche se le tracce derivano da un uso terapeutico relativo a diversi giorni prima.

Anche per questo continueremo a portare avanti la nostra battaglia contro il nuovo Codice della strada, anche in tribunale, dove cercheremo di sollevare la questione di legittimità costituzionale.

Lo dichiara in una nota Filippo Blengino, Segretario Radicali Italiani.