Alla presenza come guest speaker del presidente del World Bank Group, Ajay Banga, la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/25. In un secolo, il XXI, di cui saranno protagoniste le università, la Bocconi affronta la sfida di porsi all’avanguardia della formazione, attraendo sempre più talenti, e della ricerca d’impatto. Ma anche dell’impegno in un dialogo continuo con tutte le componenti della società e del territorio…
Secondo le stime, alla fine del XXI secolo più della metà dei giovani del mondo avrà un livello di istruzione post-secondario. Questo, dunque, è il secolo dell’università, quello in cui le università saranno al centro del futuro delle imprese, delle istituzioni e dell’intera umanità. Con questa consapevolezza, l’Università Bocconi ha inaugurato oggi l’anno accademico 2024-2025, il 123esimo dalla sua fondazione, mostrando le strategie di sviluppo e i risultati che ha messo in campo per essere protagonista di questo futuro. Partendo dalle sue tre missioni, che la vedono impegnata nel suo ruolo di formatore globale che anticipa i tempi, di research university capace di avere un impatto concreto sulla società e di istituzione che dialoga costantemente e attivamente con la propria community e con tutta la società e le istituzioni, da Milano all’Italia, dall’Europa al mondo.
La cerimonia di inaugurazione ha visto gli interventi del presidente della Bocconi, Andrea Sironi, della presidente della Bocconi Alumni Community, Silvia Candiani, e la relazione del rettore, Francesco Billari. Guest speaker, il presidente del World Bank Group, Ajay Banga.
“Grazie a uno sforzo economico significativo sostenuto dall’Università, abbiamo ulteriormente potenziato gli aiuti agli studenti capaci e meritevoli. Da parte nostra, non si attenua l’impegno per sbloccare l’ascensore sociale, favorire la mobilità intergenerazionale e promuovere un accesso più equo alla formazione di qualità”, sottolinea il presidente Andrea Sironi. “Si tratta di una sfida di portata globale, come documentato anche dall’OECD, nel suo rapporto “Education at a Glance 2024”, in base al quale meno del 20% degli adulti riesce a laurearsi nel caso in cui i genitori non siano diplomati; per converso, consegue una laurea il 72% degli adulti che ha genitori laureati”.
“La crescita della popolazione giovane in molte parti del mondo rappresenta un’opportunità straordinaria per i paesi che sapranno integrare questi talenti nei propri sistemi educativi e produttivi”, aggiunge il rettore Francesco Billari. “Le università europee già oggi devono avere il coraggio di aprirsi sempre più a studentesse e studenti provenienti dal mondo intero. Per un vero impatto globale. Con l’attrattività, le migliori università avranno responsabilità aggiuntive: continuare a servire le comunità e i paesi di appartenenza ma anche quelli di provenienza dei nuovi studenti”.
Si rivolge invece direttamente agli studenti Ajay Banga, nel suo speech dedicato ai tratti essenziali di una leadership efficace e di successo in un’epoca di sfide globali: “Le sfide che dobbiamo affrontare – cambiamenti climatici, disuguaglianze, economie fragili – appartengono a tutti noi, e nessuno di noi può risolverle da solo. Quando lascerete la Bocconi e inizierete le vostre carriere, spero che terrete fede a questo senso di responsabilità condivisa e ricorderete che la leadership non riguarda solo ciò che si ottiene, ma anche come lo si ottiene”.
Un senso di responsabilità condivisa che è richiamato anche dalle parole di Silvia Candiani, presidente della Bocconi Alumni Community: “Gli oltre 144 mila alumni della Bocconi sono parte attiva della comunità e diffondono ogni giorno i valori dell’Università nel mondo. Le Alumnae e gli alumni diventano punti di riferimento per le nuove generazioni di studenti, offrendo supporto, ispirazione e connessioni a livello internazionale. I legami tra generazioni di alumni creano un flusso continuo di interazioni e collaborazioni che alimenta la crescita e la forza della comunità con un forte impatto sulla società”.
L’alta formazione Bocconi: globale e orientata al futuro
In un secolo in cui le università saranno protagoniste del progresso, per rispondere alla chiamata del futuro non si può prescindere da una formazione che si distingua per qualità, rigore e innovazione e che sia sempre più internazionale, interdisciplinare e basata sulla ricerca.
Secondo il QS World University Rankings by Subject, la Bocconi è al primo posto in Ue in Accounting, Economics & Econometrics e Marketing e al secondo posto in Business & Management Studies. Guardando alla formazione post-experience, il programma MBA, che ha celebrato quest’anno i 50 anni della sua storia, ha raggiunto la terza posizione della graduatoria mondiale del Financial Times. SDA Bocconi School of Management, inoltre, nel 2024 ha ottenuto la conferma dell’accreditamento EQUIS, confermandosi una delle 122 Business School al mondo con la “triple crown accreditation”.
Nell’anno accademico 2024/25, gli studenti del primo anno nelle scuole undergraduate e di giurisprudenza sono per il 40% internazionali, mentre il 70% dei corsi di laurea e master alla Bocconi sono insegnati in lingua inglese. Inoltre, dal prossimo anno accademico 2025/26, l’intera offerta di Master of Science della Bocconi (le lauree magistrali) sarà in lingua inglese.
E proprio riguardo alle lauree magistrali, nel 2025/26, partirà il nuovo Master of Science in Data Analytics and Artificial Intelligence in Health Sciences, realizzato in collaborazione con Humanitas University. Questo programma, anch’esso interamente in inglese, formerà chi svilupperà e applicherà le tecniche più avanzate di intelligenza artificiale e scienza dei dati nel settore sanitario.
L’approccio globale della Bocconi si manifesta poi attraverso la sua ampia rete di collaborazioni, estesa in ogni continente. L’università vanta 288 università partner in 55 paesi, e offre 37 double degree che permettono agli studenti di ottenere titoli congiunti con prestigiose istituzioni accademiche internazionali. Nello scorso anno accademico, sono state offerte oltre 2.500 opportunità di studio all’estero, permettendo ai nostri studenti di arricchire il percorso accademico attraverso esperienze in università di tutto il mondo. Parallelamente, più di 2.100 studenti e studentesse di università partner hanno scelto di frequentare un semestre alla Bocconi, confermando l’attrattiva globale dell’Università come destinazione educativa d’eccellenza.
Metodi didattici innovativi e un apprendimento che mette al centro la componente esperienziale contribuiscono a formare studenti a prova di futuro: prova ne è un tasso di occupazione del 95,7% a un anno dalla laurea, con il 36,4% di studenti che lavora all’estero.
Ma la formazione è anche lifelong learning: nel corso dell’ultimo anno, oltre 16.000 partecipanti provenienti da più di 70 nazioni e 250 tra aziende e istituzioni hanno preso parte ai vari programmi offerti dalla SDA Bocconi School of Management, confermando il ruolo della Scuola come leader nella formazione manageriale post-experience.
La ricerca che conta per un futuro migliore
La qualità della ricerca Bocconi è riflessa nel QS World University Rankings per Scienze Sociali e Management, dove l’Ateneo si colloca al 1° posto nell’Unione europea e al 16° posto nel mondo. Inoltre, gli indicatori specifici relativi alla qualità della ricerca mostrano che la Bocconi è prima in Europa per citazioni, un segno tangibile dell’impatto della sua produzione scientifica, e quarta per reputazione accademica, a testimonianza della stima di cui gode la ricerca dell’Ateneo presso la comunità accademica internazionale.
Uno degli indicatori più concreti della qualità e della rilevanza della ricerca è la capacità dei nostri ricercatori di aggiudicarsi i progetti di ricerca dello ERC, il Consiglio per le Ricerche Europeo. Sono i più prestigiosi finanziamenti europei per la ricerca, indicati anche come gold standard nel Rapporto Draghi. Dal 2007, anno di avvio dell’ERC, la Bocconi ha ottenuto 64 progetti finanziati, affermandosi come la prima istituzione in assoluto in Europa nell’area disciplinare “Individuals, Markets and Organizations” con 34 progetti.
Un dato particolarmente significativo riguarda il tasso di successo dell’Ateneo: nell’ultimo bando per gli ERC Starting Grants, la Bocconi ha registrato un tasso di successo del 42%, ben superiore alla media europea del 14%, con 3 progetti accettati su 7 proposti.
Nel 2023 e 2024, la Bocconi ha ottenuto in totale 12 ERC Grant per ricercatori nelle diverse fasi di carriera (Starting, Consolidator e Advanced), di cui 9 nel 2024, confermando la sua capacità di vincere finanziamenti in aree sempre più diversificate.
Il dialogo con la società e il mondo economico
Imprenditoria, innovazione e desiderio di avere un impatto positivo sulla società sono insiti nel dna della Bocconi dalla sua fondazione.
E se l’acceleratore B4i – Bocconi for Innovation ha già sostenuto in cinque anni l’avvio e la crescita di 218 startup (che hanno generato complessivamente 160 posti di lavoro e attirato 37 milioni di euro in investimenti), la volontà di alzare continuamente l’asticella dell’innovazione ha portato alla creazione, nel 2024, di un nuovo progetto di squadra. Si tratta della Tech Europe Foundation (TEF), una fondazione nata dalla collaborazione tra la Bocconi, la Fondazione Politecnico di Milano, la Fondazione ION, FSI, e con il supporto di Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. TEF mira a promuovere, partendo da due eccellenze universitarie come Politecnico e Bocconi, l’innovazione tecnologica a livello europeo e globale.
L’impatto positivo sulla società passa poi per le molte iniziative rivolte alle nuove generazioni. A partire dalle scuole e da quelle superiori in particolare: nel corso dell’ultimo anno sono circa mille le iniziative e le occasioni di incontro che hanno permesso alla Bocconi di entrare in contatto con 280mila studenti e studentesse da tutto il mondo. In Italia, in particolare, l’università ha raggiunto oltre 38mila studentesse e studenti provenienti da 1.700 scuole superiori, attraverso una vasta gamma di iniziative su temi cruciali come l’inclusione sociale, il cambiamento climatico, l’educazione civica, l’analisi dei dati e le discipline STEM.
Allo stesso modo, la Bocconi è fortemente impegnata nel supporto delle comunità socialmente più vulnerabili e promuove iniziative che mirano a creare un impatto reale e duraturo. Il Progetto Carceri permette ai detenuti di seguire corsi di laurea e di formarsi all’interno del sistema penitenziario: nell’anno accademico che inauguriamo oggi sono iscritti 10 studenti al primo anno e 5 negli anni successivi.
Diversità e inclusione come forza
La popolazione studentesca riflette l’apertura internazionale della Bocconi, rendendo la diversità un pilastro dell’Università: per l’anno accademico 2024/25 il 59% delle circa 9.100 candidature è stato di studentesse e studenti internazionali. E se si guarda alla Scuola di dottorato, i numeri sono ancora più alti: per i 50 posti disponibili nel 2024/25 l’80% delle 1.043 candidature proveniva da università internazionali. L’impegno per l’internazionalizzazione e la diversità culturale si estende anche alla faculty, che è formata per un quarto da docenti internazionali, e allo staff (8,5% internazionali).
Inoltre, la diversità che caratterizza la Bocconi non è solo geografica, ma anche di genere e background sociale. Non solo. La Bocconi vede sempre più vicino il raggiungimento del bilanciamento di genere: oggi il 43% degli studenti, il 32,5% della faculty e il 73% dello staff è donna.
La crescente attrattiva della Bocconi a livello globale va di pari passo con l’impegno sempre maggiore dell’Università per rendere la formazione accessibile a tutti: complessivamente nell’anno accademico che si è appena concluso abbiamo investito nei nostri studenti oltre 46 milioni di euro per il loro sostegno economico (erano 40 milioni l’anno precedente). Nel 23/24 uno studente su tre ha ricevuto un’agevolazione economica e1.900 studenti hanno goduto dell’esenzione totale. Cifre destinate ad aumentare nel 24/25 grazie a un investimento di 55milioni di euro.