NO A BONUS DA 600 EURO E INCENTIVI A PIOGGIA. SERVONO INTERVENTI STRUTTURALI E TAGLIO IVA IMMEDIATO SU ALIMENTARI E BENI DI PRIMA NECESSITÀ…
Gli italiani vanno incontro a una stangata senza precedenti, determinata dall’inflazione alle stelle e dai rincari delle tariffe energetiche, salite a ottobre del +59% per la luce mentre per il gas si prevedono aumenti del +70%. Lo denuncia il Codacons, che lancia l’allarme sulle conseguenze catastrofiche per le famiglie.
“Si tratta di una emergenza più grave della crisi del 2008 in grado di provocare danni economici superiori a quelli prodotti dalla pandemia Covid – avvisa il presidente Carlo Rienzi – L’inflazione sfiora il 9%, i prezzi degli alimentari crescono del +11,5%, le bollette della luce sono salite nell’ultimo trimestre del 122% rispetto ad un anno fa, mentre il gas è destinato ad aumentare con nuovi rincari del 70%. Una situazione insostenibile che spingerà una consistente fetta di popolazione verso la soglia di povertà e avrà effetti devastanti sulle imprese e sull’occupazione”.
“Al di là delle politiche di lungo periodo, il nuovo Governo dovrà intervenire con urgenza per porre un argine alla crisi economica che attanaglia il nostro paese, abbandonando la politica dei bonus a pioggia in favore di misure strutturali in grado di abbattere nel lungo periodo prezzi e tariffe. L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato in modo incontrovertibile il fallimento della politica dei bonus, che non ha risolto le criticità attuali, finendo solo per pesare sulle tasche pubbliche e sottrarre risorse alla collettività. Per affrontare subito l’emergenza – spiega Rienzi – è necessario calmierare i listini al dettaglio e abbattere i costi per famiglie e imprese, partendo dal tagliare per tutto il 2023 l’Iva su alimentari e beni di prima necessità, con vantaggi per le famiglie sia diretti, attraverso una riduzione immediata dei prezzi al dettaglio, sia indiretti, con una moltitudine di esercizi e attività (bar, ristoranti, strutture ricettive, ecc.), che gioveranno di una riduzione dei costi a loro carico e potranno contenere i listini al pubblico, altrimenti destinati a crescere ulteriormente nei prossimi mesi” – conclude Rienzi.