Bolzano: Maestro di sci completamente sconosciuto al fisco

Il quotidiano impegno per garantire la salvaguardia del principio di libera concorrenza e di “parità delle armi” tra imprenditori e professionisti, porta gli uomini e le donne del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bolzano a monitorare con particolare attenzione, tra gli altri settori, quello turistico-ricettivo, certamente trainante per l’economia provinciale, specie in questo particolare periodo dell’anno e in concomitanza con l’avvio della stagione invernale.

In tale contesto, le Fiamme Gialle della Compagnia di Bressanone hanno individuato un maestro di sci che, nonostante fosse regolarmente iscritto all’albo provinciale ed esercitasse da anni la propria attività all’interno dei più noti comprensori gardenesi, risultava completamente sconosciuto al Fisco.

Sin dal 2017, infatti, il professionista non aveva dichiarato alcun compenso, tanto da aver avuto accesso a differenti misure assistenziali, quali in Reddito di cittadinanza e il Reddito di emergenza.

Tali sussidi sono riservati a chi versa in condizioni di effettiva indigenza e sono attribuiti su istanza del richiedente, che deve attestare tale condizione di difficoltà economica.

Così aveva fatto il maestro di sci finito sotto la lente dei finanzieri brissinesi, producendo un’autocertificazione con la quale attestava l’assenza di fonti di sostentamento sulla base della quale, in appena quattro anni, ha percepito oltre 14 mila euro a titolo di “aiuto” da parte dello Stato.

Le indagini hanno, tuttavia, portato alla luce il reale giro d’affari dell’uomo che, in questi anni, ha percepito da una nutrita platea di clienti circa 50 mila euro per le lezioni di sci, a cui si aggiungono oltre 20 mila euro per diverse attività di marketing svolte nello stesso periodo, compensi che – se dichiarati – non gli avrebbero consentito di accedere a tali benefici.

Per il maestro di sci – nei cui confronti vige la presunzione di innocenza fino all’emissione della sentenza o di un eventuale decreto penale di condanna – è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per l’indebita percezione dei sussidi, oltre che la segnalazione all’Agenzia delle Entrate per la tassazione dei guadagni percepiti “in nero”.