A 12 mesi dalla partecipazione del Paese come Ospite d’Onore alla Buchmesse, l’editoria italiana si presenta quest’anno alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte con un giro d’affari (valore delle vendite) che sfiora i 3,4 miliardi di euro, in linea rispetto ai massimi raggiunti nel post-pandemia e che conferma l’Italia come quarta industria editoriale europea. La vendita di diritti di traduzione di opere italiane all’estero si attesta nel 2022 appena sotto gli 8.000 contratti (7.889).
In particolare, nel 2022 il settore editoriale italiano ha avuto un giro d’affari complessivo di 3.388 milioni di euro, in calo dell’1,5% rispetto al 2021 e in crescita di quasi 300 milioni rispetto al 2019. Nel conteggio è compreso il mercato trade (saggistica e narrativa venduta nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione), l’editoria scolastica, quella universitaria e professionale (comprendendo quest’ultima anche database e piattaforme digitali), la vendita di diritti, le vendite alle biblioteche e altro ancora. La sola editoria trade, invece, nei primi nove mesi del 2023 ha avuto vendite pari a 1.033,5 milioni di euro, in crescita dello 0,2% rispetto l’anno precedente. Le copie vendute sono state 69,9 milioni, in calo dell’1,5% rispetto l’anno precedente (tutti i materiali di presentazione del Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia a cura dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori sono disponibili qui: https://www.aie.it/buchmesse2023.aspx. La sintesi è in allegato).
Gli espositori italiani a Francoforte quest’anno sono 137, di questi 63 ospitati nello Spazio Italia, lo stand collettivo italiano organizzato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in collaborazione con AIE e inaugurato dall’ambasciatore italiano in Germania Armando Varricchio: “La partecipazione dell’Italia alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte come Ospite d’Onore – ha sottolineato – ci dà l’occasione di raccontare l’Italia e la ricchezza e vitalità della nostra cultura, pagina per pagina, in un vivace dialogo con gli amici tedeschi, aperto e rivolto al futuro. L’elevato numero di case editrici partecipanti all’edizione 2023 riflette il grande desiderio che c’è in Italia e in Germania di approfondire sempre di più i legami e la conoscenza reciproca.”
Sono intervenuti Lorenzo Galanti, Direttore Generale di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il Ministro Plenipotenziario Alessandro De Pedys (Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Paola Passarelli (Direttore Generale Biblioteche e Diritto d’Autore del Ministero della Cultura).
Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE eletto lo scorso settembre, dopo la presentazione dei dati sull’editoria italiana ha parlato della necessità di “una politica industriale per la cultura che non è un ossimoro e che deve tenere assieme l’aspetto culturale con quello industriale”.
“I quattro pilastri di questa politica – ha spiegato – sono lo stimolo alla domanda, che passa attraverso la promozione della lettura e il sostegno all’acquisto da parte delle famiglie e delle biblioteche. La regolazione dei mercati, che significa la difesa del diritto d’autore soprattutto nel rapporto tra imprese editoriali e giganti del web. Il sostegno all’innovazione, che per gli editori vuol dire soprattutto infrastrutture digitali, e quello all’internazionalizzazione che ha nella partecipazione del nostro Paese come Ospite d’Onore alla Fiera di Francoforte nel 2024 un passaggio fondamentale”. “Questi obiettivi – ha concluso – richiedono uno sforzo di collaborazione tra tutti gli attori della filiera e tra gli attori della filiera e le istituzioni, un metodo di lavoro che ha già dato frutti in passato e che vogliamo rinnovare e rafforzare”.
Renata Gorgani, vicepresidente AIE e presidente del Gruppo degli Editori di Varia, ha evidenziato come “i dati dei primi nove mesi del 2023 del mercato trade indicano il buono stato di salute dell’industria che è stata capace di tenere i prezzi bassi, pur a fronte dell’inflazione e della crescita dei costi di produzione. Le vendite dei diritti di traduzione riguardano tutti i generi con punte di eccellenza in settori come i libri per ragazzi e ci pongono nelle condizioni di cogliere al meglio l’opportunità di Francoforte 2024. I dati sulla lettura al 71% e che è più diffusa soprattutto tra i più giovani, con picchi del 90% tra i teenager, sfatano un persistente luogo comune sulla lontananza dei ragazzi e delle ragazze dai libri: buona parte del successo dell’editoria italiana passa dalla capacità delle nostre imprese di rispondere ai nuovi bisogni di lettura con libri che possano entusiasmare il pubblico giovane e che sono promossi attraverso nuovi canali di comunicazione”.