Della questione calciobalilla, che sta catalizzando l’attenzione dei media, ne ha parlato anche Radio Capital, intervistando il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna.
L’intervento del direttore – segnala Agimeg – è stato sollecitato sulla questione che “anche i calciobalilla, biliardini, ping pong e flipper debbano richiedere autorizzazioni sulla falsariga di quello che già avviene per i videopoker“. Per questo, stabilimenti, oratori e altri luoghi dove sono presenti questi apparecchi, stanno togliendoli per paura delle multe, non avendo ricevuto i nullaosta previsti.
“Questo abbinamento è improprio e chi lo pone in essere non è in buona fede. C’è un provvedimento che ha avuto 18 mesi di gestazione, scaturito da un confronto con gli operatori del settore per anzi declassare un obbligo normativo del 2012 che purtroppo a seguito del lockdown è entrato in vigore.
Queste norme un po’ stringenti prevedevano l’obbligo di certificazione. Con una regolamentazione molto puntuale l’Agenzia ha invece trasformato questa regolamentazione con certificazione in una più semplice autocertificazione e addirittura abbiamo più volte riaperto i termini.
A seguito di alcune segnalazioni, visto che siamo in contatto con le associazioni di categoria, siamo in procinto di emanare un’ulteriore riapertura dei termini per questi soggetti che in ritardo non hanno ancora fatto l’autocertificazione. Le regole previste dall’autocertificazione non sono le regole dei videopoker, ma regole di sicurezza.
Non solo l’Agenzia è intervenuta con un’opera di semplificazione concordata con le associazioni di settore, per garantire la massima sicurezza di questi apparecchi, ma soprattutto per i professionisti di questi giochi, visto che di recente il biliardino è stato riconosciuto uno sport, abbiamo subito fatto un protocollo con il Coni.
Abbiamo fatto una proposta emendativa al Governo, che è stata ripresa dal sottosegretario Freni e che speriamo veda rapidamente la luce, che consente all’Agenzia addirittura, dopo alcune verifiche, di eliminare anche questa autocertificazione.
Non abbiamo dato mandato agli uffici ispettivi di fare verifiche in questo periodo transitorio”.