Caldo: Save the Children, oggi oltre 880mila minori in Italia esposti a temperature torride

Le ondate di calore estremo che in questi giorni stanno investendo il nostro Paese hanno un impatto pericoloso sul benessere di bambine, bambini e adolescenti. Nella giornata odierna sono oltre 880mila i minori in Italia esposti a temperature torride, poiché vivono nelle città classificate come bollino rosso dal Ministero della Salute, cioè quelle che registrando nel corso della giornata i livelli massimi di calore (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Verona e Viterbo). Circa il 18% di loro – pari a quasi 160mila – ha meno di 4 anni e risulta essere più vulnerabile ai problemi di salute che le alte temperature possono causare.[1]

Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che ricorda come, nel nostro Paese, la probabilità di eventi estremi legati alla crisi climatica è aumentata del 9% in 20 anni e i più piccoli rischiano di subire in modo pesante i disagi che questo comporta.

L’emergenza caldo è ancora più grave per i bambini che vivono in famiglie in condizioni di svantaggio economico, o abitano in ambienti piccoli, insalubri o sovraffollati. In Italia, il tasso di sovraffollamento delle abitazioni nella fascia 0-17 anni è molto elevato: 2 bambini su 5 (il 40,9% dei minorenni nel 2023) rispetto a una media europea del 25%[2]. Nel 2023, Istat stima che il 9% delle famiglie italiane vivano in abitazioni con irregolarità nell’irrigazione dell’acqua, per problemi nella rete idrica locale, parliamo di 2,3 milioni di famiglie prevalentemente residenti nel Mezzogiorno.

Il caldo estremo ha un effetto negativo sulla salute mentale e fisica dei bambini, compresa la loro capacità di riposare, imparare e giocare.

Le aree urbane sono maggiormente colpite dal surriscaldamento e sono interessate in maniera rilevante dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Come ha rilevato l’Istat[3], nel 2022 i capoluoghi di provincia mostrano una tendenza alla crescita della temperatura rispetto al valore medio del periodo 2006-2015, con i picchi nelle città di Gorizia (+8,7°), L’Aquila (+ 5,1°), Palermo (+5,1°), Bari (+4,5°), Cremona (+4,3°), Latina (+3,7°), Livorno (+3,6°), Sondrio (+3,4°) e Grosseto (+3,2°).

Alberi e spazi verdi mitigano gli effetti delle alte temperature con l’ombreggiamento nelle aree urbane e giocano un ruolo importante nella regolazione della qualità dell’aria, assorbendo inquinanti atmosferici. Se è vero che sono in aumento gli interventi di forestazione urbana e periurbana, con impianti di nuove aree boschive a sviluppo naturale realizzati in 56 capoluoghi di provincia nel 2022 (erano 30 nel 2011), queste aree sono molto più estese nei capoluoghi del Nord (77 m2 per ettaro nel Nord-Est e 40 nel Nord-Ovest) rispetto a quelli di Centro (20), Sud (10) e Isole[4] (5). Si osservano differenze importanti anche nella disponibilità di verde urbano per abitante, con una media italiana di 33 m2 per abitante, con uno scarto positivo del Nord Est (62 m2 trainato dagli oltre 400 m2 di Trento) e medie molto più basse nelle altre aree (28 m2 nel Centro, 26 nel Nord-Ovest e 25 nel Mezzogiorno[5]).

Save the Children sottolinea come la crisi climatica sia una crisi dei diritti dell’infanzia e mette a rischio circa 1 miliardo di bambini – quasi metà della popolazione infantile mondiale – che vivono in Paesi ad alto rischio di subire gli impatti del cambiamento climatico[6] e i minori già colpiti dalle disuguaglianze sono maggiormente a rischio. Una ricerca[7] di Save the Children, pubblicata in collaborazione con la Vrije Universiteit Brussel, ha rilevato che le bambine e i bambini dovranno affrontare, in media, un numero di ondate di calore sette volte superiore, un numero doppio di incendi selvaggi e un numero triplo di perdite di raccolti rispetto ai loro nonni.

Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), le temperature europee si stanno riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media globale[8]. Save the Children chiede ai governi nazionali di attuare politiche che limitino il riscaldamento delle temperature a 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, al fine di mitigare l’impatto negativo del cambiamento climatico sui bambini, e politiche che sostengano le comunità ad adattarsi, , come i programmi di educazione alla salute nelle scuole e l’implementazione di sistemi di allerta precoce per eventi climatici estremi. È essenziale attuare una giusta transizione ecologica, che includa interventi contro la povertà multidimensionale, le disuguaglianze e l’ingiustizia climatica e intergenerazionale.

I consigli per proteggere i bambini dal caldo: https://www.savethechildren.it/blog-notizie/11-consigli-proteggere-i-bambini-dal-caldo-estremo