Nei giorni scorsi, 708 Carabinieri (367 del Comando per la Tutela del Lavoro e 241 dell’organizzazione territoriale) e 362 Ispettori del lavoro hanno svolto in tutto il territorio nazionale – con la sola esclusione delle province di Trento e Bolzano – una rilevante operazione di vigilanza straordinaria pianificata d’intesa con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che ha riguardato i settori del turismo e dei pubblici esercizi ed è stata mirata al contrasto al lavoro sommerso e alla verifica del rispetto della disciplina in materia di salute e sicurezza.
I controlli hanno interessato 445 aziende, delle quali il 76% è risultato irregolare, con picchi del 95% al Sud e del 78% a Nord-Ovest.
Questi i primi dati resi noti in seguito agli accertamenti, che proseguono per ulteriori profili relativi alla irregolarità dei rapporti di lavoro:
- 2364 posizioni lavorative verificate, di cui 809 irregolari;
- 458 lavoratori in nero, fra cui 16 minori e 101 lavoratori extra UE (tra i quali 18 senza permesso di soggiorno);
- 330 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza;
- 253 provvedimenti di sospensione, di cui 180 per lavoro neo e 73 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.
In materia di salute e sicurezza sono state prevalentemente riscontrate violazioni per mancata elaborazione del Documento Valutazione Rischi (60%), mancata formazione e addestramento (12%), mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile (11%) e mancata elaborazione del Piano di emergenza ed evacuazione (11%).
Le principali violazioni riconducibili ai rapporti di lavoro attengono, oltre al lavoro nero, principalmente a orario di lavoro, omissioni contributive, difforme inquadramento contrattuale, indebita percezione del reddito di cittadinanza, tracciabilità delle retribuzioni, videosorveglianza.