L’ASL di Firenze, a seguito di una richiesta avanzata dal locale NAS, ha disposto la sospensione delle attività di un bar sito nel capoluogo di regione toscano. Il provvedimento è stato adottato in quanto i Carabinieri, nel corso di un controllo, avevano rilevato che l’esercizio era privo del piano di autocontrollo alimentare HACCP, obbligatorio per legge. Il valore della struttura oggetto della sospensione è di 50.000 euro.
Sempre il NAS di Firenze, durante un’altra ispezione condotta presso un bar toscano, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Firenze, hanno riscontrato l’omessa attuazione delle procedure del piano di autocontrollo alimentare HACCP, carenze igienico sanitarie, violazioni alle misure di contenimento adottate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e l’impiego di lavoratori in nero. Le gravi violazioni riscontrate hanno comportato l’adozione di un provvedimento di sospensione e la contestazione di circa 12.000 euro di sanzioni amministrative.
Il NAS di Pescara ha deferito il titolare di un ristorante per avere detenuto alimenti e bevande in cattivo stato di conservazione e insudiciati. In particolare, i militari hanno rilevato che lo stesso aveva stoccato diverse casse d’acqua minerale al sole e congelato degli alimenti con apparecchiature non idonee, con presenza di bruciature da freddo e privi di protezioni.
Il titolare dell’esercizio è stato inoltre segnalato all’Autorità Amministrativa e Sanitaria per aver detenuto alimenti privi di tracciabilità, aver mantenuto in attività l’esercizio nonostante la presenza di sporcizia diffusa e insetti infestanti, e per aver attivato due depositi senza darne comunicazione all’Autorità Sanitaria. Per le violazioni di cui sopra l’ASL di Pescara ha disposto la sospensione dell’intera attività, che ha un valore di mercato di circa 700.000 euro.
Il NAS di Napoli, a conclusione di una verifica igienico-sanitaria effettuata presso un ristorante a tema “etnico”, ha proceduto al sequestro amministrativo di circa mezzo quintale di prodotti ittici e carnei, in quanto privi di indicazioni utili alla rintracciabilità degli stessi. Nel medesimo contesto, i Carabinieri hanno invitato il responsabile dell’esercizio a eliminare alcune carenze igienico-strutturali riscontrate nel corso della verifica. Il valore della merce sottoposta a sequestro ammonta a circa 500 euro.