Il Direttore Generale di NADO Italia, Dott.ssa Alessia DI GIANFRANCESCO, e il Comandante del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, Generale di Divisione Paolo CARRA, hanno sottoscritto oggi a Roma, presso la sede dei NAS, un Protocollo di Intesa rafforzando il rapporto di collaborazione tra le due istituzioni, avviato già dal 2015, nell’obiettivo comune di lotta al doping.
In particolare, il Protocollo di Intesa definisce le modalità d’interazione tra NADO Italia e il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nell’ambito dei controlli antidoping prevedendo, altresì, la possibile partecipazione degli Ispettori Investigativi Antidoping (IIA) del NAS, appositamente formati e specializzati sulle base delle disposizioni e procedure fissate dal Codice WADA (World Anti-Doping Agency) e delle Norme Sportive Antidoping, alle sessioni di prelievo in e out of competition disposte da NADO Italia, nonché la cooperazione tra le due istituzioni nelle attività di intelligence e investigazione indirizzate alla prevenzione e agli interventi volti a contrastare le attività contrarie alla normativa antidoping.
Presente alla sottoscrizione dell’Atto, il Presidente di NADO Italia, Prof. Fabio Pigozzi, ha rivolto i più sentiti ringraziamenti al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute per la significativa opportunità condivisa, certo delle potenzialità del Protocollo di Intesa sottoscritto: “Un atto formale ma di grande significato, un accordo che ha il valore di un messaggio inequivocabile: l’Italia non ha alcuna intenzione di arretrare nella lotta al doping”.
Il Generale Paolo Carra ha espresso grande soddisfazione per la sottoscrizione del Protocollo, ringraziando il Presidente di NADO Italia per la volontà manifestata di consolidare il rapporto di collaborazione nel peculiare settore dell’antidoping ed evidenziando che “l’impegno del personale dei NAS sul territorio continuerà con rinnovato slancio e professionalità, al fine di contrastare fenomeni illegali che, oltre ad alterare il regolare svolgimento delle manifestazioni sportive, rappresentano soprattutto un gravissimo rischio per la salute degli assuntori di sostanze dopanti”.