Carabinieri NAS: Operazione “Ponzi”, sei persone arrestate

I  Carabinieri del Gruppo Tutela della Salute di Napoli, con il supporto dei Comandi Provinciali di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia, nonché dei NAS di Roma, Bologna, Latina, Torino, Cremona, Treviso e Alessandria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Castrovillari su richiesta della locale Procura delle Repubblica nei confronti di 6 componenti di un’associazione per delinquere finalizzata al rilascio di falsi diplomi di Operatore Socio Sanitario, nonché al contestuale sequestro di n. 291 titoli di qualifica professionale illecitamente rilasciati ad altrettanti soggetti.

 

I destinatari del provvedimento sono quattro imprenditori operanti nel settore degli istituti di formazione professionale (due residenti nell’hinterland cosentino e due nel napoletano), e due dipendenti dell’ASP di Cosenza.

Stando alle indagini svolte dal NAS Carabinieri di Cosenza gli arrestati avrebbero organizzato, negli anni 2015/2017, oltre 30 corsi di O.S.S. e O.S.S.S. (Operatore Socio Sanitario ed Operatore Socio Sanitario con formazione complementare) attraverso una scuola professionale priva di accreditamento alla Regione Calabria.

Gli allievi dell’istituto, reclutati nel tessuto sociale calabrese mediante la prospettiva di un facile sbocco lavorativo, pagavano oltre 1500 euro per frequentare evanescenti corsi teorico-pratici in cui veniva loro offerta una formazione professionale del tutto inadeguata, assai distante dagli standard previsti dalla vigente legislazione.

Nel caso della scuola oggetto dell’indagine, infatti, i Carabinieri hanno acclarato che la didattica era gestita in maniera a dir poco superficiale; le lezioni avvenivano inizialmente all’interno di locali di una struttura pubblica ove lavoravano i due arrestati dipendenti dalla ASP Cosenza, il tutto col solo fine di fornire agli allievi una parvenza di prestigio e ufficialità.

Al termine di tali percorsi formativi fittizi, gli indagati fornivano anticipatamente ai discenti le soluzioni alle domande dei test degli esami finali, raccomandandosi di impararle a memoria. Le prove finali erano svolte a Napoli, ove gli allievi venivano accompagnati a mezzo di pullman, e avvenivano dinnanzi alla commissione ufficiale della Regione Campania, ignara del reale percorso formativo dei corsisti.

L’intero sistema fraudolento, infatti, era reso possibile dall’apporto determinante dei due sodali rappresentanti di altrettanti istituti di formazione regolarmente accreditati presso la Regione Campania, i quali provvedevano a costruire un percorso formativo falso agli allievi provenienti dalla scuola calabrese, inserendo i discenti negli elenchi dei propri corsi di OSS e OSSS, facendo così risultare che gli studenti non solo avessero frequentato le lezioni teoriche presso i propri istituti ma che addirittura avessero eseguito i prescritti periodi di tirocinio presso strutture ove, in realtà, gli allievi non avevano mai messo piede.

Il giro d’affari prodotto, per il solo periodo oggetto d’indagine, ammonta ad oltre 570.000,00 euro, sottoposti a sequestro preventivo sui conti correnti della Scuola calabrese e dei suoi indagati.