Nell’ambito di attività di controllo svolte dai Carabinieri dei NAS sulla regolarità nello svolgimento delle analisi per la ricerca del COVID-19, nei soli ultimi giorni, sono stati ispezionati 285 obiettivi, tra laboratori di analisi, punti prelievo e strutture di svolgono attività diagnostica clinica. Inoltre, gli interventi di Specialità sono stati indirizzati anche su attività abusive ed esercizi estemporanei, come profumerie ed erboristerie, che detenevano illegalmente per la vendita ai propri consumatori kit per l’analisi sierologica, peraltro destinati solo all’uso professionale.
In tale contesto investigativo, il N.A.S. Carabinieri di Padova ha individuato, mediante accertamenti anche on-line su social networks e siti internet, un canale di distribuzione di dispositivi medici diagnostici in vitro, gestito da un importatore e grossista cinese, residente nell’alto vicentino.
Il successivo intervento ha consentito di individuare l’introduzione nel territorio nazionale di dispositivi medici, di produzione cinese, destinati alla ricerca sierologica anticorpale del COVID-19, ad uso non autodiagnostico, da avviare alla successiva vendita non ufficiale a svariati destinatari, tra cui esercizi commerciali (come semplici bar) e privati cittadini.
L’analisi della documentazione dell’importazione ha permesso di accertare la mancata corrispondenza dei requisiti tecnici comunicati dal fabbricante cinese nella banca dati dei dispositivi medici del Ministero della Salute e dell’identificazione dell’organismo notificato di certificazione, oltre che l’assenza del foglietto illustrativo con le istruzioni per l’uso in lingua italiana.
All’esito delle verifiche, sono state sottoposte a sequestro amministrativo 350 confezioni di diagnostici del valore commerciale all’ingrosso di 10.0000 euro.
Sono tuttora in corso accertamenti e riscontri per definire possibili ulteriori canali commerciali ed l’affidabilità dei test oggetto di vincolo.