Nell’ambito dell’attuale emergenza sanitaria connessa alla diffusione epidemia di “Coronavirus covid-19” il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, attraverso i dipendenti NAS, sta svolgendo attività di assistenza e supporto alla vigilanza sanitaria nonché controlli ispettivi e repressivi sul rispetto degli obblighi imposti dai DPCM 8 e 9 marzo 2020 e s.m.i., sulla regolarità delle attività distributive di dispositivi medici e di protezione individuale nonché all’accertamento di pratiche commerciali illegali o fraudolente, anche su canali on-line.
Tra questi interventi, si evidenziano interventi mirati, eseguiti nelle ultime ore ed originati da attività informativa su flussi commerciali realizzate dai NAS, in collaborazione con gli Uffici areali dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, che hanno consentito di intercettare e vincolare prodotti sanitari e farmaci estremamente utili sul territorio nazionale per fronteggiare l’emergenza COVID-19.
Il NAS di Milano ha eseguito un provvedimento di requisizione, emesso dal Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure relative all’emergenza COVID-19, dott. Domenico Arcuri, di complessivi 1.933.635 flaconi oggetto di vincolo, di cui 1.051.715 pronti per la distribuzione, di un medicinale anestetico utilizzato in rianimazione e sala operatoria. L’ingente stock di farmaco, detenuto presso il deposito di un’azienda farmaceutica lombarda e destinato al mercato estero, sarà redistribuito per soddisfare le esigenze nazionali per il contenimento dell’epidemia.
Anche il NAS di Parma, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane quale soggetto attuatore di un decreto di requisizione disposto del Commissario Straordinario per l’emergenza, ha proceduto a vincolare 23 aspiratori chirurgici per uso clinico di sala operatoria, prodotti da un’azienda parmense e destinati all’estero. Pure tali prodotti saranno ricollocati per le esigenze nazionali. Nel corso dell’attività, inoltre, sono stati individuati ulteriori 1.176 analoghi dispositivi medici, anche pronti per l’esportazione, per i quali è bloccata la movimentazione.
Inoltre, i NAS hanno condotto altri interventi connessi alle misure di contenimento:
il NAS di Palermo ha individuato una sartoria, procedendo al sequestro penale di 140 mascherine, non conformi ai requisiti di sicurezza, pubblicizzate su un noto social network come dispositivi di protezione individuale per l’emergenza coronavirus, poste in vendita al prezzo unitario di 5 euro. Gli accertamenti hanno ricostruito l’avvenuta fornitura di ulteriori 1.534 mascherine, con indicazioni fuorvianti sul grado di protezione, verso numerose attività commerciali e anche farmacie e parafarmacie del territorio nazionale. Il titolare è stato deferito alla Procura della Repubblica per frode in commercio, mentre, nel medesimo intervento, sono state deferite all’A.G. ulteriori due persone, risultate presenti presso l’esercizio commerciale senza giustificato motivo;
militari del NAS di Aosta hanno deferito il titolare di un ristorante ed una cliente per violazione delle disposizioni di contenimento epidemico, accertando che il gestore, in mancato rispetto alle vigenti limitazioni, aveva servito all’avventore pietanze da asporto;
il NAS di Catanzaro, presso un esercizio di ortopedia e sanitaria, ha sequestrato 400 mascherine in tela prive delle indicazioni obbligatorie.