Carceri, Giuseppe Meloni: Giubileo è innanzitutto occasione per ripartire dalla legalità

“In materia di carceri, c’è la tendenza a riassumere completamente l’evento religioso del Giubileo, attraverso l’amnistia o l’indulto. In realtà, l’amnistia o l’indulto, rappresentano solo delle eventualità operative, che le maggioranze politiche di un determinato momento storico, possono ritenere opportune o meno. L’amnistia o l’indulto non rappresentano l’esatta traduzione in ambito civile di tutta la complessiva portata dell’evento giubilare. Il Giubileo rappresenta un evento di natura religiosa, che in un’ottica di sana laicità, e quindi di non chiusura rispetto al fenomeno religioso, può avere delle ripercussioni anche in ambito civile.

Il Giubileo rappresenta essenzialmente un momento di speranza, ma così come in ambito religioso, tale speranza deve essere preceduta e poi accompagnata da un ravvedimento, da un pentimento rispetto al male, ugualmente, in ambito civile, non vi può essere vera speranza senza legalità. Il Giubileo, quindi, nell’ambito civile e delle carceri, rappresenta soprattutto una grande occasione per ripartire dalla legalità. Come è noto, nelle carceri e sotto il profilo della legalità, il condannato alla privazione di libertà personale, non è stato anche condannato a non poter coltivare in maniera adeguata dei rapporti con il proprio nucleo familiare e di amicizie, non è stato anche condannato a non poter far valere il suo diritto fondamentale alla salute, non è stato anche condannato a vivere in un ambiente sporco e a riposare su un letto pieno di cimici, non è stato anche condannato a non poter curare in maniera adeguata la propria igiene personale, non è stato anche condannato a soffrire il freddo d’inverno e il caldo torrido d’estate, non è stato anche condannato a vivere in spazi angusti e sovraffollati, non è stato anche condannato a non poter svolgere una attività lavorativa, non è stato anche condannato a non poter partecipare a delle attività istruttive e formative, non è stato anche condannato a non poter svolgere delle attività sportive.

Sempre con riguardo alla legalità, è evidente che sotto un profilo fattuale e della realtà, ci troviamo dinanzi ad un dato molto distante, se non del tutto in contrapposizione, rispetto al testo costituzionale che recita “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. A chiusura di quanto detto, deve poi aggiungersi un ulteriore dato altrettanto evidente, ovvero che un ritorno alla legalità o comunque il fatto di fare il tifo per un ritorno alla legalità ed alla Costituzione, non possa arrecare, così come, infatti, non arreca, nessun tipo di pregiudizio nei riguardi di quei soggetti che sono risultati essere vittime di reati”.

 

Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino.