Prato – “Chiederò al governo un’attenzione maggiore per il carcere di Prato fermo restando che, per le risorse attualmente stanziate, la situazione non è affatto emergenziale; per fortuna, ho constato, durante la visita di stamani, che i detenuti possono fare sport, studiare, in parte – circa 100 a rotazione – possono lavorare, in una parola possono, se vogliono, costruirsi un futuro diverso e migliore. Circa una settimana fa è successo un fatto molto grave, un detenuto si è suicidato, mentre nelle ultime settimane ci sono state risse. Da quanto mi è stato riferito, le risse o le rivolte avvengono spesso quando sono in discussione provvedimenti come lo svuota-carceri o anche, in generale, nel periodo estivo.
Certo, come succede ancora troppo spesso, Prato ha sempre meno rispetto ad altre zone limitrofi – qui ci sono circa 600 detenuti di cui il 60% extracomunitari – in termini di stanziamenti e personale ma ci si può lavorare ed è compito dei parlamentari vigilare e agire. Si può fare di più e si può migliorare le condizioni di detenzione ma anche di lavoro per i dipendenti nel carcere della Dogaia, perché la dignità della persona è intoccabile, ma qui c’è una buona base su cui costruire. Grazie, inoltre, alla donazione dei Rotary i detenuti hanno la disponibilità di ventilatori che alleviano il caldo; dovrebbero partire, ma verificherò, anche i lavori per adeguamento impianti igienico-sanitari e per l’efficientamento. Riferirò richieste, criticità ma anche punti positivi che ci sono al Viceministro Sisto nonché responsabile nazionale del Dipartimento Giustizia di Forza Italia. Non solo, mi impegno anche a fare alcune iniziative in carcere e a rilanciare la collaborazione con il mondo dell’impresa, fondamentale per migliorare la dignità della persona, come già la legge attesa lunedì alla Camera prevede. Ringrazio, infine, tutti i dipendenti per l’importante lavoro che fanno ogni giorno”.
Lo afferma l’On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, a margine di una visita al carcere della Dogaia a Prato.