Milano – “Se non verrà trovato un direttore stabile, è difficile che al Beccaria la situazione possa migliorare. Al di là dei singoli episodi, la vicenda del carcere Beccaria è in qualche modo emblematica. Attorno a questo istituto ci sono tantissime iniziative e risorse della società civile che hanno contribuito in questi anni a mettere in campo progetti importanti e di accesso al lavoro. C’è stata anche l’apertura e la ristrutturazione all’esterno del teatro.
A fronte di tutto ciò, da quasi dieci anni, il Beccaria non ha una direzione stabile. Continuano ad avvicendarsi direttori di altre carceri con mandati temporanei. A questo si aggiunge, la nota vicenda della ristrutturazione di un’intera area dell’Istituto che ormai dura anch’essa da molti anni: prima si sono interrotti i lavori perché è fallita l’azienda che li stava facendo e ancora vari ritardi che hanno allungato i tempi di consegna. Questa questione ha comportato anch’essa grandi problemi di gestione. Speriamo che veramente manchino pochi giorni all’apertura della nuova ala. Noi siamo in contatto quotidiano con alcuni persone che lavorano in carcere. Siamo in contatto con la compagnia teatrale o ancora con Don Gino Rigoldi. Questo ci consente di valutare di volta in volta la situazione. Quello che è certo è che possiamo tranquillamente trovare nell’assenza di una direzione stabile un problema che deve essere risolto altrimenti sarà difficile migliorare la situazione”. È quanto ha detto in una intervista a Fanpage.it il senatore milanese del PD Franco Mirabelli, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della Giustizia di porre fine alle numerose criticità dell’IPM Beccaria di Milano.
“Io penso che il carcere debba essere considerato sempre un extrema ratio ancora di più per i minorenni. A questo si aggiunge un altro problema: la carenza di personale. E questo vale sia per il personale che si occupa della realizzazione di progetti quindi di assistenti per i ragazzi sia per gli agenti di custodia che, appena arrivano, chiedono subito il trasferimento. – ha spiegato Mirabelli – Come ha certificato il garante per i diritti dei detenuti, Francesco Maisto, l’assenza di una continuità di azione porta con sé, al di là della carenza, una continua rotazione del personale assunto. La riforma sulla giustizia Cartabia, per esempio, prevede di investire sul personale per facilitare l’utilizzo di pene alternative al carcere. Penso che questo tema ci sia. È anche vero però che relativamente all’istituto Beccaria il punto non è se ci sono o meno comunità disponibili ad accogliere i ragazzi. Il punto è che non ci sono comunità disposte ad accogliere ragazzi problematici. Questo fa sì che si alimenti il rischio che all’interno dell’istituto si concentrino solo le storie più dure e difficili da gestire”.