“Continuano senza sosta i suicidi nei nostri penitenziari. E’ un momento terribile, una situazione così grave e urgente, probabilmente non si era mai verificata. Ciò impone di accompagnare ai grandi progetti non immediatamente realizzabili, che possano riguardare le riforme normative, o che possano interessare l’edilizia penitenziaria, un approccio fortemente concreto alle problematiche, attraverso cui adottare provvedimenti facilmente attuabili e che siano in grado di migliorare da subito la situazione.
Deve essere cioè presente l’approccio pragmatico tipico di un amministratore. Bisogna concentrarsi sull’esistente e non immaginare solo una diversa realtà, distante nel tempo. Bisogna subito verificare ed eventualmente intervenire sulla pulizia negli istituti di pena, sulle condizioni delle celle, sulle condizioni dei letti, sul corretto funzionamento dei bagni, sul corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento, sulla qualità del cibo, ecc.. Sempre con questo spirito pragmatico bisognerebbe subito verificare ed eventualmente intervenire sull’assistenza sanitaria e sulle attività di istruzione, di formazione e di lavoro, svolte dai soggetti ristretti”.
Così in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce dell’iniziativa Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino e autore del volume “il mondo della pena diario di un lungo viaggio alla ricerca di un equilibrio tra sicurezza e diritti dell’uomo”.