“Lo scorso 9 agosto l’Associazione Luca Coscioni ha diffidato le 102 ASL nazionali sul cui territorio si trovano i 189 istituti di pena italiani chiedendo loro tra le altre cose, di effettuare sopralluoghi per accertare le caratteristiche di igiene e profilassi dei locali e per controllare l’accesso e la qualità dei servizi socio-sanitari. Solo 34 hanno risposto finora”, ha dichiarato Marco Perduca che per l’Associazione Luca coscioni ha coordinato l’iniziativa, “Le decine di visite nei penitenziari italiani hanno giusto registrato un aumento del sovraffollamento generale (61.758 persone) con un aumento del 49% per quanto riguarda gli istituti minorili a causa delle norme del “decreto Caivano” mentre se passasse il DdL sicurezza avremmo in carcere anche donne incinta. Se, come le scelte del governo confermano, l’approccio resta quello dell’ordine e disciplina, rilanciamo un appello ai media locali che in estate hanno dimostrato di fungere da ‘servizio pubblico’ e tornare a chiedere quattro cose alle ASL:
- Se abbiano effettuato visite ispettive e quando e/o ogni quanto;
- In caso non siano stata effettuata visite, se e quando si intende farle;
- Quali siano state le conclusioni dell’ispezione e le eventuali raccomandazioni comunicate ufficialmente alla direzione del carcere o al Provveditorato Regionale;
- Come hanno reagito fattivamente le istituzioni competenti Provveditorati Regionali, DAP o Ministero della Giustizia.
Inoltre – conclude Perduca – troviamo del tutto inopportuna la nomina di Riccardo Turrini Vita a presidente del collegio dei Garanti dei diritti delle Persone private della Libertà personale perché, si tratta di un funzionario dello Stato che per 20 anni ha lavorato per l’amministrazione penale. Con quale indipendenza o terzietà potrà garantire il pieno rispetto dei diritti umani di chi è ristretto a partire da quello della salute?”