CARO BOLLETTE: METTERE AL CENTRO SUBITO LA SOPRAVVIVENZA DI FAMIGLIE E IMPRESE

La Cisl Sicilia interviene sul tema del caro energia. Esprime solidarietà alle famiglie dei lavoratori e alle piccole e medie imprese. Chiede misure di sostegno. E che si acceleri sugli investimenti in infrastrutture energetiche “a partire dalle energie rinnovabili, dai combustibili verdi e da rigassificatori, termovalizzatori, maggiore estrazione di gas”…

Palermo – “Si dia subito corso a misure di sostegno a imprese e famiglie, lavoratori e pensionati. In Sicilia si acceleri sugli investimenti in infrastrutture energetiche a partire dalle energie rinnovabili, dai combustibili verdi e da rigassificatori, termovalizzatori, maggiore estrazione di gas. Sul fronte nazionale si metta in conto una nuova cassa integrazione scontata per le aziende che non licenziano oltre a provvedimenti per l’integrazione del reddito delle persone”.

E’ quanto si legge in una nota della Cisl Sicilia che interviene sul tema del caro energia denunciando, per voce di Sebastiano Cappuccio segretario generale e Paolo Sanzaro componente della segreteria regionale, “il disagio sociale aggravato nell’Isola dalle bollette stellari che da qualche tempo hanno preso ad arrivare”. Un’emergenza, rimarca il sindacato, che rischia di mettere in ginocchio l’intera economia siciliana; di far saltare i bilanci di famiglie e imprese. Di allargare il divario sociale e occupazionale tra il sud e il nord.

Così, la Cisl lancia un grido d’allarme. E al neo-presidente della Regione Renato Schifani chiede “di attivarsi subito. E che, non appena il governo sarà formalmente insediato, apra un tavolo sul tema a Palazzo d’Orleans e intervenga su Roma affinché all’ordine del giorno del nuovo governo sia inserita la questione della sopravvivenza di famiglie e imprese siciliane”.

La Cisl esprime solidarietà ai tanti nuclei familiari che versano in seria difficoltà e alle piccole e medie imprese che si trovano in gravi condizioni. E sollecita la messa a punto di nuove politiche industriali, infrastrutturali ed energetiche. “Da organizzare e condividere”, puntualizza il sindacato. Che rivendica anche “un tetto sociale al costo dell’elettricità, l’azzeramento Iva sugli acquisti di beni di largo consumo per le fasce deboli”. E una nuova politica industriale ed energetica “nel segno della sostenibilità e dell’economia circolare”.