CATANIA – Far conoscere la Sicilia e la sua architettura ai professionisti statunitensi, per creare opportunità di confronto e di lavoro. Per ottenere questo, l’Ordine degli Architetti PPC di Catania e la sua Fondazione hanno organizzato “DissemiNations”, un’iniziativa che ha origini lontane e che è stata presentata ieri presso “Palazzo Platamone” di Catania.
Gli architetti etnei in collaborazione con AIA (American Institute of Architects) Continental Europe hanno coinvolto circa 100 colleghi provenienti dagli Stati Uniti d’America che sono appena sbarcati sull’Isola affamati di curiosità. I professionisti statunitensi visiteranno fino al 29 maggio diversi luoghi della Sicilia, accompagnati dai colleghi siciliani. «Ho avuto il piacere di organizzare insieme all’Ordine etneo un tour che facesse conoscere ai nostri amici americani le migliori espressioni architettoniche dell’Isola – ha affermato Veronica Leone, vicepresidente OAPPC CT e international strategist – Nel 1923 in Italia fu emanata la prima legge che riconobbe la figura dell’architetto, dunque quest’anno la nostra professione compie un secolo di storia. Non poteva esserci migliore occasione per festeggiare questo traguardo, coinvolgendo i nostri colleghi provenienti dal continente americano. È la prima volta che si avvia una sinergia tra gli architetti catanesi e AIA CE: mi auguro sia l’inizio di una collaborazione che produca proposte di lavoro congiunto, di scambi, gemellaggi, convegni e di incontri in giro per l’Europa».
Alla presentazione sono intervenuti Sebastian Carlo Greco (presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania), Eleonora Bonanno (presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania), Sergio Alberto Danese (AIA Italy Director), Russ Echols (AlA CE President), Lakisha Woods (AIA CEO), Marcello Rossi (CNA Treasurer and International strategist), Giuseppe Messina (consigliere FAS), Barbara Di Gregorio (AIA CE Germany Director) e l’architetto Daniela Villari che ha raccontato il barocco della città di Catania.
«La Fondazione lavora sempre a fianco dell’Ordine, come in quest’occasione, per attivare attività culturali e diffondere nel mondo la nostra architettura – ha affermato Eleonora Bonanno – questa occasione ci offrirà l’opportunità di far conoscere ai nostri colleghi statunitensi le diverse declinazioni della nostra professione, con particolare focus al territorio». «Mi piace pensare a questo incontro quale opportunità per manifestare l’accoglienza che caratterizza il popolo siciliano – ha dichiarato Sebastian Carlo Greco – Accogliere è il primo gesto che un architetto rivolge nei confronti della collettività per cui presta una competenza professionale. Gli architetti hanno questa missione nei confronti della collettività: accompagnare la società verso una migliore vivibilità attraverso un punto di vista differente».
Il presidente Greco ha poi consegnato un taccuino ai colleghi americani, chiedendo di realizzare uno schizzo per conservare un ricordo di questa 5 giorni siciliana.