L’Istat ha resi noti i dati dell’inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care, Bolzano, dove, nonostante l’inflazione sia pari al 4%, molto più bassa rispetto al record di Catania (+5%), si ha una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1272 euro, ma che arriva a 1.795 euro per una famiglia di 4 componenti. Al secondo posto Genova, dove il rialzo dei prezzi del 4,6% determina un incremento di spesa pari a 1116 euro per una famiglia media, 1787 euro per una di 4 persone, segue Aosta, dove il +3,9% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 992 e 1638 euro annui. Per Catania che ha l’inflazione più alta d’Italia, +5%, si tratta, rispettivamente, di 1058 e 1430 euro.
La città più virtuosa è Napoli, con un’inflazione del 3,2% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 700 euro su base annua. Ancona perde il primato della città più risparmiosa.
In testa alla classifica delle regioni più costose, con un’inflazione a +4,2%, la Liguria che registra a famiglia un aggravio medio pari a 942 euro su base annua, 1554 euro per una famiglia di 4 persone. Segue, di un soffio, la Valle d’Aosta, dove la crescita dei prezzi del 3,7% implica un’impennata del costo della vita pari, rispettivamente, a 941 e 1554 euro, terzo, quasi appaiato, il Trentino, +4%, con un rincaro annuo di 1084 e 1553 euro.