CATANIA – Il territorio è un bene fondamentale per ogni comunità, un elemento che va protetto e gestito con attenzione per garantire un futuro sostenibile. Diverse le norme che regolamentano l’urbanistica, l’edilizia e la compravendita in ambito di tutela del territorio e che vedono direttamente coinvolta l’attività notarile, che svolge funzione di garanzia e consulenza legale, assicurando il rispetto della legalità e dei principi di sostenibilità e tutela dell’ambiente. Sono questi i temi oggetto di approfondimento del convegno tenutosi questa mattina – 23 novembre – nella sede del Monastero dei Benedettini dell’Università di Catania, organizzato dalla Fondazione Italiana del Notariato e dal Consiglio Notarile dei distretti riuniti di Catania e Caltagirone.
«Era indispensabile puntare i riflettori su argomenti che impattano sulla Costituzione, sul sistema legislativo e sulla nostra attività quotidiana – ha esordito il presidente della Fondazione Antonio Areniello – Si tratta di aspetti normativi, come la tutela degli immobili da costruire, lo stato legittimo degli immobili e l’impatto ambientale, sia di quelli che riguardano il nostro operato, come il dovere di informazione e consiglio». Coinvolte numerose autorità, «a testimonianza del nostro legame con il territorio e le istituzioni e dell’importanza di operare in sinergia su temi di grande attualità, come le comunità energetiche o il decreto “Salva Casa”- ha commentato il presidente distrettuale Vincenzo Vacirca – Il convegno di oggi, infatti, è di ampio respiro e punta l’attenzione sull’attività notarile in relazione alle nuove disposizioni in materia di urbanistica ed edilizia per la tutela del paesaggio, del territorio e dell’ambiente». Un’esigenza nata dalla modifica all’articolo 9 della Costituzione, nel 2022, e che tocca l’attività dei professionisti. «La Costituzione ha uno straordinario valore di guida – ha aggiunto il presidente del Notariato Giulio Biino – motivo per cui è nostro dovere porci delle domande e riflettere sui problemi legati alla circolazione dei beni immobili, dei terreni e sulla loro legittimità. Svogliamo un ruolo di pubblica funzione che ci riempie di responsabilità e ci rende indispensabili per la società. Questa novità rappresentano una sfida per cui siamo pronti e che vogliamo accettare».
In rappresentanza dell’Università etnea, che ha sostenuto l’iniziativa, il vicedirettore del dipartimento di Giurisprudenza Antonio Guidara, «a conferma della stretta sinergia tra il mondo universitario e quello delle professioni sui temi di spicco e di grande interesse». Un confronto aperto a tutte le parti interessate, tra cui la Prefettura e la Magistratura, tra le più coinvolte in termini di tutela del territorio e di legalità. «Una grande opportunità di crescita per la città e per coloro che operano su questi temi», ha sottolineato il viceprefetto Federica Nicolosi. «Un impegno che conferma il ruolo di sentinella e sensore sul territorio dei notai, quale presidio di legalità e verifica preliminare di ciò che viene stipulato», secondo il presidente del Tribunale di Catania Francesco Saverio Maria Mannino. «Un perfetto filo conduttore tra gli studi giuridici classici e le nuove tematiche che rispondono ai bisogni emergenti», ha aggiunto il presidente della Corte di Appello di Catania Filippo Pennisi. Da remoto, prima di entrare negli aspetti tecnici dei lavori, è intervenuto il presidente della Cassa Nazionale del Notariato Vincenzo Pappa Monteforte, sottolineando lo stretto legame tra politica e attività notarile.
L’introduzione delle tematiche è stata affidate al professore di Diritto Costituzionale dell’Università di Catania Agatino Cariola, anche moderatore della sessione mattutina, a seguire le argomentazioni di Giuseppe Trapani (consigliere della Fondazione Italiana del Notariato e del Consiglio Nazionale del Notariato), Marisa Meli (professoressa di Diritto Privato UniCT), Paolo Lazzara (professore di Diritto Amministrativo dell’Università di Roma Tre) e Annarita Lomonaco (Ufficio Studi del Consiglio Nazionale del Notariato), che hanno avuto il compito di approfondire alcuni aspetti dell’edilizia in relazione al decreto “Salva Casa”, i nuovi modelli di partecipazione e sostenibilità legati alle comunità energetiche e alcuni punti determinanti in materia urbanistica e nel campo delle costruzioni.
Nel pomeriggio, il testimone è stato consegnato al professore di Diritto Civile UniCT Giovanni Di Rosa, che ha scandito i tempi delle relazioni curate dal notaio Ciro Caccavale (professore di Diritto Privato dell’Università di Napoli Parthenope), Cristina Lomonaco (Ufficio Studi del Consiglio Nazionale del Notariato), Mauro Leo (Ufficio Studi del Consiglio Nazionale del Notariato) e dal notaio Raffaele Lenzi (professore di Diritto Privato dell’Università di Siena). Riflettori puntati sui vincoli nella circolazione immobiliare dettati dal Codice dei Beni Culturali, sulla tutela degli acquirenti di immobili da costruire, sugli interventi edilizi su immobili esistenti e sull’imprescindibile ruolo del notaio in termini di legalità e trasparenza.