CATANIA – Applicare i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza), approvare le linee-guida sul trattamento della fertilità, costituire le Case di Comunità, integrare la PMA (procreazione medicalmente assistita) nel territorio, incentivare la genitorialità in maniera laica. Queste le conclusioni alle quali sono giunti i tanti protagonisti della faculty scientifica, presenti alla due giorni di dibattito sul tema “Orizzonti della fertilità”.
Il confronto è stato stimolato dal convegno organizzato dall’OMCeO (Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) etneo con il contributo dei responsabili scientifici Giuseppe Distefano e Tommaso Piticchio, in collaborazione con la FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e con il patrocinio dell’Ars, del Comune di Catania, della Commissione Sanità della Camera dei Deputati e dell’Università di Catania.
Nell’aula magna del Policlinico-Rodolico si sono alternati medici, professori universitari e rappresentanti delle istituzioni per affrontare temi come il percorso diagnostico della coppia infertile, la procreazione medicalmente assistita, la prevenzione e le terapie innovative.
In Italia nel 2023 sono nati 379mila bambini, nell’anno precedente (2022) 385.000. Dal 2008 al 2023 si è verificato un calo di nascite nel nostro Paese pari al 34% (-197.000). «Il tema è diventato ormai di rilevanza nazionale: i patrocini che le istituzioni hanno concesso al convegno – ha affermato Alfio Saggio, presidente OMCeO di Catania – testimoniano l’importanza dell’argomento trattato. I problemi legati alla fertilità dell’uomo e della donna stanno avendo una ripercussione notevole sulla denatalità che sta colpendo l’Italia e dunque discutere con degli attori di così alto prestigio ci ha consentito di fare il punto sulla situazione medica attuale».
«L’infertilità di coppia è un problema ormai di sanità pubblica e richiede assoluta attenzione da parte di tutte le figure sanitarie – ha affermato Tommaso Piticchio, consigliere dell’Omceo di Catania – L’infertilità di coppia dal primo gennaio 2024 è inserita nei Lea, vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica affinché l’aspetto venga declinato al meglio nella realtà e tutti possano accedere a servizi di supporto all’infertilità».
«Per affrontare e contrastare la denatalità abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti – ha dichiarato Francesco Ciancitto, componente commissione Sanità della Camera dei deputati – e il ginecologo è una figura fondamentale di supporto alle coppie per superare questo momento di difficoltà. Non è solo una questione economica, ma culturale: l’obiettivo comune deve essere contrastare la denatalità che è ormai un problema europeo. Problema che noi chiediamo all’Europa di affrontare nei prossimi 5 anni in maniera forte, perché il rischio è davvero quello di perdere la nostra identità».
«In Italia e in Europa si sta verificando un calo drastico delle nascite, dobbiamo fare in modo di invertire questa tendenza. Questo convegno vuole essere un momento di incontro tra le varie figure professionali che si occupano di fertilità – ha concluso Giuseppe Distefano, ginecologo e responsabile scientifico del corso – ma anche un momento informativo per altri profili professionali, basti pensare a coloro che operano nei consultori e ai medici di medicina generale, che rappresentano il primo punto di riferimento per la coppia che vuole scegliere la struttura e il luogo adatto per svolgere il trattamento».