C’è bisogno di una invasione di telecamere (funzionanti)

Key with keychain.

“Non ha veramente senso parlare di privacy, quando in gioco c’è la sicurezza, ovvero il bene che, forse, più di tutti, sta a cuore ai cittadini italiani”.

 

Lo dichiara in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce di Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino, che aggiunge: “Il fastidio di essere ripresi dalle telecamere mentre camminiamo per la strada, parliamo, sbadigliamo, o magari fumiamo una sigaretta, è veramente poca cosa rispetto alla possibilità di usufruire di uno strumento che è un deterrente formidabile alle attività criminali, che è capace di svelare le dinamiche e spesso anche i volti degli autori di reato.” “C’è bisogno – sottolinea – che nelle nostre città, nelle metro e persino nei bus, avvenga una vera e propria invasione di telecamere”. “Attraverso questa invasione elettronica – osserva – possiamo bonificare le zone di spaccio, e comunque bonificare quei territori che sono in mano alla criminalità. Tramite questa invasione possiamo aiutare i commercianti a sentirsi più sicuri mentre svolgono il loro lavoro, possiamo aiutare le persone anziane ad uscire di casa senza il panico di essere un bersaglio facile, e possiamo aiutare gli abitanti delle estreme periferie a vivere una esistenza con maggiore serenità, senza sentirsi quotidianamente nel far west.” “Naturalmente, – conclude il portavoce Meloni – non deve trattarsi di telecamere assimilabili a quelle finte, nel senso che non è sufficiente la mera installazione di questi dispositivi, gli stessi devono essere anche opportunamente manutenzionati nel tempo per risultare poi effettivamente funzionanti”.