La proposta di alcuni sindacati e associazioni, visti i cambiamenti climatici e il forte caldo, di cambiare il calendario scolastico e ritardare l’apertura delle scuole rappresenterebbe – se attuata – la mazzata finale per le famiglie, già alle prese con una sospensione estiva prolungata e con i rincari continui dei centri estivi.
Chiaramente, chi propone una soluzione simile senza prevedere come primo elemento necessario soluzioni e sostegni economici nei confronti delle famiglie – che però sarebbero a carico dello Stato, aggravando la spesa pubblica – non ha idea di cosa significhi prolungare per settimane la gestione di uno o più bambini e ragazzi. Specie con riferimento a genitori-lavoratori che, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno esaurito le ferie e le soluzioni alternative possibili.
“Di idee strampalate se ne ascoltano tante, ma quella di prolungare la pausa estiva in un Paese che ha già le più lunghe ferie scolastiche tra i principali Paesi europei, e senza neanche l’ombra di soluzioni per i genitori che devono tornare al lavoro, è davvero una proposta campate per aria e irricevibile. Un’idea buona per riempire i giornali ma completamente priva di senso”, dichiara il presidente Carlo Rienzi.