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LA POVERTA’ ENERGETICA DELLE FAMIGLIE E’ AL TOP IN CALABRIA, BASILICATA, MOLISE E PUGLIA…
Le microimprese – che costituiscono il 95 per cento del totale delle attività economiche presenti nel Paese in cui è impiegato, al netto del pubblico impiego, il 42 per cento circa degli addetti – nel primo semestre del 2024 hanno pagato l’energia elettrica oltre due volte e mezzo in più delle grandi imprese (pari al +164,7 per cento). Se agli artigiani, ai piccoli commercianti e alle piccolissime imprese con consumi inferiori ai 20 MWh all’anno il costo ha raggiunto, al netto dell’Iva, i 348,3 euro al MWh, le grandi imprese, con consumi che oscillano tra i 70mila e i 150mila MWh all’anno, hanno pagato “solo” 131,6 euro al MWh.
A denunciarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Abbiamo le bollette della luce più care dell’Eurozona
A differenza degli altri Paesi dell’Area dell’Euro, il prezzo dell’energia elettrica in capo alle nostre microimprese è il più alto di tutti. Se in Italia nel primo semestre del 2024 il costo in euro per MWh era di 348,3, la media dei 20 paesi monitorati dall’Eurostat ha toccato i 294 euro per l’Italia è il 18,5 per cento in più). Tra i nostri principali competitor, a esempio, il costo per le piccolissime imprese è superiore a quello tedesco del 5,8 per cento, al francese del 38 per cento e allo spagnolo del 43,2 per cento.