Abbiamo finalmente cancellato l’evasione fiscale? La domanda-provocazione l’ha lanciata l’Ufficio studi della CGIA che, sulla base dei dati presentati nelle settimane scorse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dall’Agenzia delle Entrate, ha ricordato che l’anno scorso l’erario ha incassato, rispetto al 2021, 68,9 miliardi in più di entrate tributarie e contributive, ha recuperato 20,2 miliardi di evasione e ha “bloccato” 9,5 miliardi di frodi.
Questo maggior gettito, pertanto, ammonta complessivamente a 98,6 miliardi di euro. Un importo che ha una dimensione leggermente inferiore alla stima dell’evasione fiscale e contributiva presente in Italia che, secondo le stime, ammonterebbe attorno ai 100 miliardi di euro.
Una provocazione con un fondo di verità
Possiamo pertanto affermare che abbiamo azzerato l’evasione? Certamente no, sebbene abbiamo imboccato la strada giusta per la sua progressiva riduzione. Infatti, una quota preponderante dei 68,9 miliardi incassati in più sono riconducibili al buon andamento dell’economia verificatasi l’anno scorso che include un importo – sicuramente contenuto ma ogni anno in costante aumento – ascrivibile agli effetti della compliance fiscale. Dunque, possiamo dire che un fondo di verità c’è.