A invocarlo, Cgil Cisl e Uil regionali per i quali tra Pnrr e fondi Ue le risorse cui la Regione potrà attingere per lo sviluppo delle tre aree metropolitane e delle cinque interne, ammonta a 50-55 mld. “Al governo chiediamo di condividere priorità e linee di indirizzo. In tempo affinché le scelte definite assieme siano eventualmente recepite nella legge di stabilità”. L’assessore Messina: subito dopo la Finanziaria riunirò parti sociali ed enti locali…
“Un tavolo di governance per stabilire assieme, tra governo della Regione, forze sociali ed enti locali, con quali priorità e linee di finanziamento promuovere lo sviluppo del territorio regionale: delle tre aree metropolitane, Palermo, Catania e Messina. E delle cinque aree interne: Terre Sicane, Calatino, Nebrodi, Madonie e Simeto Etna”. Così stamani Sebastiano Cappuccio concludendo, a nome di Cgil Cisl e Uil siciliane, il meeting sui temi dello sviluppo locale e del dialogo sociale organizzato a Palermo dalle tre confederazioni con gli enti di formazione Fdv, Ial ed Enfap e in tandem con l’Anpal (l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro). L’incontro ha concluso le attività svolte dai sindacati tra il 2021 e 2022 nell’ambito del progetto Ue Discuss che ha consentito la formazione di 270 sindacalisti sui temi dello sviluppo territoriale, del partneriato sociale, dei fondi Ue e dell’Agenda Onu 2030 per una crescita sostenibile. Per Cgil e Uil sono intervenuti Francesco Lucchesi e Giuseppe Raimondi, componenti delle rispettive segreterie regionali. All’incontro ha preso parte tra gli altri l’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, che ha raccolto e rilanciato l’appello di Cgil Cisl e Uil. “Del bisogno di sinergia – ha detto – intendo farmi parte attiva e portavoce. Subito dopo il varo della Finanziaria, tra febbraio e marzo, conto di riunire attorno a un tavolo gli enti locali, Comuni e associazioni di Comuni, e le parti sociali. Mettere in rete risorse Ue e territorio, è necessario per far ripartire il treno dello sviluppo”.
“Aspettiamo i fatti”, la replica dei sindacati per i quali risorse, indirizzi e priorità vanno concordati assieme tra istituzione e parti sociali. E “in tempo, affinché le scelte definite siano eventualmente recepite nella legge regionale di stabilità” che la commissione Bilancio dell’Ars avrà al centro dei propri lavori nei prossimi giorni. Tra Pnrr e vari fondi Ue la montagna di risorse cui la Regione potrà attingere ammonta a qualcosa come 50-55 miliardi, osservano i sindacati. Dunque, “ci aspettiamo di conoscere con quale strategia di sistema la Regione intenda andare avanti. A cominciare dal rispetto delle tappe intermedie e dei traguardi (milestone e target) fissati nel Pnrr. E anche sul fronte della riqualificazione e della semplificazione della pubblica amministrazione; del potenziamento degli organici e delle competenze tecniche degli enti locali. Delle politiche di coesione sociale. E del sostegno al partnariato sociale”. Servono insomma una ricognizione sullo stato dell’arte. E la messa a terra dei programmi. Per singola area. E per il livello regionale”.
Per Lucchesi “è necessario fare presto. Al governo Schifani chiediamo di accelerare. Lo sviluppo regionale passa per quello territoriale. E la crisi di questi anni impone una rinnovata attenzione. Programmi e risorse definiti. E accordi lungimiranti e chiari. È anche per questo che Cgil Cisl e Uil hanno lavorato assieme al progetto Discuss”. Raimondi ha rimarcato che “il sindacato ha sempre creduto nel dialogo sociale. Senza un piano condiviso da tutti i soggetti che operano nel mercato del lavoro è impossibile ripartire e creare sviluppo territoriale. Nell’ambito del fondo sociale europeo ci attiveremo per presentare progetti unitari che consentano il rafforzamento delle competenze dei dirigenti sindacali e per agevolare lo sviluppo del territorio e un lavoro di qualità”.