TAORMINA (ME) – Il rilancio del turismo post covid nella provincia di Messina, le soluzioni alle numerose problematiche che affliggono imprese e lavoratori all’indomani del periodo pandemico che ha registrato la chiusura di molte aziende, la cassa integrazione o altri aiuti da parte dello Stato per salvare il personale e ora si è pronti per ripartire con le opportune azioni e strategie: sono i temi discussi in occasione dell’apertura della nuova sede di Cgil e Cgil Filcams a Taormina.
All’inaugurazione, in via del Ginnasio n. 18 (traversa di via Bagnoli Croce), hanno preso parte il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il segretario nazionale Filcams Cgil Gianfranco Fattorini, il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino, il segretario Cgil Messina Giovanni Mastroeni, il segretario generale di Cgil Filcams Messina Giselda Campolo. I nuovi uffici ospiteranno varie sigle riconducibili alla famiglia della Cgil in particolare FLC Cgil, FP Cgil, Filcams, Sunia, Uvl, Cgil Caaf, Spi, Inca, Fif.
“Stiamo vivendo in tutta la provincia di Messina una ripresa del flusso turistico, soprattutto internazionale, seppur con pernottamenti brevi, last minut – hanno spiegato Campolo e Mastroeni – ma con la latitanza dei grandi gruppi. A stagione appena iniziata sembrano ottimistici i livelli del flusso turistico, ben al di sopra di quelli di inizio pandemia, ma superiori anche quelli dell’anno scorso. Questo ci fa ben sperare per il tessuto economico delle zone ad alta intensità turistica: non solo Taormina, ma anche Capo d’Orlando, Milazzo e le isole Eolie in testa. Si riaprono quindi le grandi questioni legate al turismo messinese – hanno sottolineato i segretari generale di Cgil e Cgil Filcams Messina – Il modello di lavoro del settore attua spesso schemi di dumping sociale e contrattuale e per combatterlo serve un forte impegno da parte delle istituzioni, dei sindacati e delle parti sociali in genere. Per le lavoratrici e i lavoratori è il momento di organizzarsi per farsi che l’offerta turistica riprenda con un nuovo modello di organizzazione del lavoro: senza una gestione dei servizi selvaggia tra appalti e subappalti, che ostacoli e cancelli il lavoro nero, grigio, irregolare; che dia opportunità al territorio e a chi ci lavora di uscire dalla forte stagionalità creando percorsi che stabilizzino i contratti destagionalizzando l’offerta. Questi sono solo i temi generali della dialogo sociale – hanno concluso – che vogliamo affrontare e che riguardano il percorso intrapreso anche con la nuova sede taorminese”.