“La nuova circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sull’attività dei PVR e sugli obblighi dei concessionari presenta diverse criticità. Il nuovo intervento interpretativo pare che non rispetti la giurisprudenza che si è formata in materia di PVR in sede di merito e di legittimità; non tenga conto dei precedenti interventi interpretativi emessi dalla medesima amministrazione; non si conformi con il proprio “riscontro quesiti Punti vendita di ricarica – Sessione III” fornito dall’ADM, nella persona del Direttore dell’Ufficio, ad una serie di quesiti da me sottoposti all’Agenzia”.
Spiega ad Agimeg l’avvocato Daniela Agnello, esperta di gaming, che ha seguito la causa di un PVR presso il Tribunale di Nola, in merito alla circolare di ADM dove sono state presentate le nuove disposizioni alle quali dovranno adeguarsi i concessionari che usufruiscono di una rete PVR.
“Cambiano i direttori, ma non possono cambiare gli obblighi e gli impegni dei concessionari mettendo in difficoltà tutte le attività imprenditoriali del settore. Il risultato è evidente: l’ente regolatore appare sempre più distante dagli operatori di gioco e dalle esigenze del mercato. La circolare che impone pressanti obblighi di verifica presso soggetti terzi contrattualizzati non esplicita gli obiettivi perseguiti, le reali esigenze da prevenire, i tavoli interlocutori avviati con gli operatori o con le autorità amministrative o giudiziarie”.
“Un concessionario che ha aperto diversi PVR in Italia, con annesse sale e postazioni web prive di stampanti o di materiale pubblicitario del gioco dovrà farsi carico di un’obbligo di vigilare e di attivare misure volte a presidiare l’attività o addirittura effettuare notizie di reato a carico del gestore oppure a far dismettere le postazioni web”.
“Il concessionario deve addirittura avviare presso il PVR controlli su qualsiasi apparecchiatura dotata di connessione telematica presente nel locale. Pensiamo anche ai cellulari o ai tablet”.
“Gli operatori del settore, quindi, sono destinati a diventare una sorta di “vigilantes/poliziotti” oppure a limitare improvvisamente le proprie attività imprenditoriali o ad avviare contenziosi contro ADM – sottolinea l’avv. Agnello – laddove si elaborano periodicamente interventi che appaiono, come già detto, in contrasto con la giurisprudenza e con le precedenti circolari o le precedenti risposte ai quesiti specifici in materia di PVR”.