La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia con gravi implicazioni per le generazioni attuali e future, che ne stanno già sopportando il peso maggiore. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
“Esprimiamo tutto il nostro supporto agli appelli di Antonio Guterres a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali di fronte a “l’era dell’ebollizione globale”. Non farlo avrà dei costi enormi sui bambini e i loro diritti, ora e in futuro” ha dichiarato Jack Wakefield, responsabile Global Policy e Advocacy di Save the Children sui cambiamenti climatici, commentando le dichiarazioni di ieri del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
“La nostra ricerca pubblicata con la Vrije Universiteit Brussel mostra che, in base agli impegni iniziali di riduzione delle emissioni dell’Accordo di Parigi, i bambini dovranno affrontare in media un numero di ondate di caldo torrido sette volte superiore, il doppio degli incendi e un numero di mancati raccolti tre volte superiore rispetto alla generazione dei loro nonni. Inoltre, i minori nei Paesi a basso reddito e coloro che sono colpiti da disuguaglianza, povertà e discriminazione soffrono per primi e in modo peggiore gli impatti dei fenomeni climatici estremi. È pertanto necessaria un’azione urgente su tutti i fronti, da parte della comunità internazionale, inclusa l’Italia, per eliminare rapidamente l’uso e i sussidi ai combustibili fossili e far sì che i finanziamenti per il clima e per riparare le perdite e i danni causati dalla crisi climatica prendano in considerazione i diritti e i bisogni dei minori.