Roma – È ora in un istituto di detenzione il 38enne capoverdiano gravemente indiziato di atti persecutori, violenza sessuale e lesioni personali nei confronti dell’ex compagna. È stato il GIP di Roma, su richiesta della Procura capitolina, a emettere la misura cautelare al termine di una serrata indagine della Polizia di Stato.
La relazione tra la vittima e l’odierno indagato si era incrinata già all’inizio del 2021 a causa delle frequenti liti alimentate dalla gelosia e dall’abuso di alcol da parte di lui. Come verrà documentato e ripreso anche nell’ordinanza restrittiva, proprio nel febbraio 2021 la Polizia di Stato era intervenuta per una “lite” tra le parti nei pressi della metro san Giovanni. Altri episodi chiave sono avvenuti nella primavera del 2022 quando la vittima ha interrotto la convivenza: in questo caso, stando alle dichiarazioni della donna, l’uomo l’avrebbe costretta con la forza a sbloccare il cellulare al fine di scoprire i presunti tradimenti. L’ escalation si è però avuta questa estate quando, al culmine dell’ennesima lite per gelosia, l’indagato avrebbe costretto la donna ad un rapporto sessuale ed in un’altra occasione, avvenuta sempre in quei giorni, il 38enne l’avrebbe colpita con un pugno violento al volto.
Proprio questi ultimi episodi hanno convinto la vittima a raccontare ai poliziotti i soprusi e le violenze subite. Gli investigatori del XV Distretto Ponte Milvio, in stretto contatto con i colleghi del VII Distretto San Giovanni e del commissariato Flaminio, secondo le linee guida del codice rosso, hanno avviato, sotto il coordinamento dei PM della Procura di Roma, una serrata indagine per dare riscontro a quanto formalizzato in querela dalla vittima.
Con gli elementi acquisiti la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari una misura cautelare a carico del 38enne capoverdiano.
Sono stati gli stessi agenti del XV Distretto Ponte Milvio a dare esecuzione all’ordinanza e, dopo averlo rintracciato in un appartamento in zona Portonaccio dove si era rifugiato, lo hanno condotto in carcere a disposizione della Magistratura.