La revisione al ribasso della crescita ha messo drammaticamente in luce non solo il rallentamento in atto della nostra economia e la difficoltà di mantenere in ordine i nostri conti pubblici, ma anche un probabilissimo aumento della pressione fiscale che, secondo l’Ufficio studi della CGIA, nel 2019 rischia di sfiorare il 43 per cento.
“Nel dicembre scorso il Ministero dell’Economia aveva previsto una crescita dell’1 per cento del Pil che avrebbe contribuito a far salire di poco la pressione fiscale del 2019, esattamente al 42,3 per cento. Ora, con un Pil che quasi sicuramente supererà di poco lo zero, il peso fiscale è destinato ad aumentare in misura più consistente rispetto alle previsioni. In questo momento, tuttavia, è ancora prematuro stabilirne la portata: per avere maggiore contezza dovremo aspettare i dati della trimestrale di cassa. L’asticella, comunque, è destinata a salire ed è molto probabile che si attesterà appena sotto la soglia del 43 per cento”.
Sia chiaro: ciò non vuol dire che le famiglie e le imprese pagheranno più tasse. La pressione fiscale, infatti, è data dal rapporto tra le entrate fiscali e quelle contributive sul Pil. Se si abbassa sensibilmente il denominatore è quasi certo che il risultato del rapporto è destinato ad aumentare in maniera significativa.