I gestori dei lidi avranno ancora cinque anni di tempo perché gli spazi che occupano siano siano oggetto di gare d’appalto. Sì, è vero! E c’è anche la golden power…
Sembra che ci sia un accordo nel governo per leggere a modo loro (tenersi buoni i gestori dei lidi) la sentenza del Consiglio di Stato che aveva fissato a fine 2023 l’avvio delle procedure per gare d’appalto con prezzi di mercato per la gestione delle spiagge: le procedure partiranno per le spiagge libere e concedibili, per le altre (quasi tutte) è prevista una mappatura che durerà cinque anni, e quindi saranno fissati i termini per le gare.
Chissà cos’altro si inventeranno fra cinque anni, visto che questa storia va avanti dal 2006… ma già si intravede: il governo che pone la golden power, diritto di riserva in caso di minaccia all’interesse nazionale da parte di soggetti ritenuti per quest’ultimo nocivi. Il tutto è nella legge sulla cosiddetta concorrenza che dovrebbe essere nell’aula del Parlamento giovedì prossimo.
Se qualcuno aveva bisogno di un quadro su cosa significano le liberalizzazioni nel nostro Paese, questa vicenda ne è lo specchio.
Intanto ci viene in mente quell’affittuario sfrattato con sentenza definitiva per fine locazione di una casa dove paga un affitto molto al di sotto del mercato e, grazie alle capacità di un avvocato azzeccagarbugli, il giudice per l’esecuzione stabilisce che può aspettare ancora cinque anni prima di andar via e, alla scadenza, non è detto che dovrà farlo. Nel nostro caso l’avvocato azzeccagarbugli sono i partiti di governo.
Ci raccomandiamo, diranno questi partiti: pagate le tasse…
François-Marie Arouet – Aduc