Farmaci e dispositivi in periodo pandemico (e non): come il nostro SSN gestisce il tema delle carenze e delle indisponibilità? Una delle sessioni centrali della seconda giornata del Congresso SIFO (CONCORRENZA NEL MERCATO FUORI BREVETTO, CARENZE E INDISPONIBILITÀ) ha messo a fuoco le problematiche che riguardano questi temi attraverso le voci dei farmacisti ospedalieri, dei produttori e dell’agenzia regolatoria, l’AIFA.
“SIFO ha voluto dedicare una delle sue sessioni congressuali proprio al tema dell’indisponibilità e della carenza di farmaci”, dichiara
Alessandro D’Arpino, vicepresidente della Società, “perchè questi temi sono divenuti ancora più pressanti a seguito della pandemia che ha evidenziato i limiti del sistema produttivo. Per sopperire alle carenze SIFO ha messo a disposizione, in collaborazione anche con altre società scientifiche – come a esempio SIFAP – procedure per l’allestimento galenico di prodotti in certi momenti introvabili come il gel idroalcoolico ed ha contribuito a mettere a disposizione delle Istituzioni i dati in possesso dei colleghi al fine di un coordinamento per minimizzare il fenomeno. Il tutto in stretta collaborazione con AIFA”.
Appunto: quando si parla di carenza e indisponibilità il soggetto di riferimento è ovviamente l’Agenzia del Farmaco-AIFA ed infatti alla sessione ha preso parte Domenico di Giorgio, Dirigente AIFA Area Ispezioni, Certificazioni, Contrasto al Crimine Farmaceutico. E’ lui a precisare quali sono le maggiori criticità che si riscontrano nel nostro Paese quando si parla di carenza e indisponibilità e quali le strategie di AIFA in questo ambito: “Il problema maggiore, e non solo in Italia, è la confusione tra il sintomo, ovvero la mancanza del farmaco là dove è richiesto, e le diverse “malattie” cui questo può essere dovuto”, precisa Di Giorgio, “AIFA ha investito da diversi anni nella promozione di un approccio più scientifico al tema, che distingua tra problemi produttivi, distorsioni distributive, comportamenti lesivi della concorrenza nelle gare ospedaliere, e le difficoltà operative locali di cui si è parlato in queste settimane, rispetto alla “carenza di ossigeno”, che in realtà rimanda a problemi di organizzazione che nulla hanno a che fare con la (improbabile) assenza dal mercato di un prodotto per il quale la disponibilità è 10 volte superiore alla domanda. La costituzione del Tavolo Tecnico Indisponibilità, nel 2016, serviva anche a rimarcare questa difficoltà: se non si identificano le diverse radici del sintomo, gli interventi, anche quando sembreranno drastici, risulteranno in pratica del tutto inefficaci – per esempio, a cosa serve bloccare l’esportazione di un farmaco del tutto assente dal mercato?” Quale è dunque la strategia AIFA in questo ambito? “E’ una strategia che riprende l’esperienza fatta in precedenza per esempio nella lotta al crimine farmaceutico, contrastato attraverso iniziative di sistema, definite in tavoli di cooperazione tra le amministrazioni e gli altri attori interessati, come la Task-force nazionale antifalsificazione (IMPACT Italia) o la Conferenza dei servizi sulle e-pharmacies: la collaborazione trasparente e strutturata tra tutti gli stakeholders consente di definire interventi, condividere interpretazioni normative e, non meno importante, di poter parlare con una sola voce, limitando l’impatto che una comunicazione purtroppo spesso sensazionalistica e distorta ha sul fenomeno”.
Sensazionalismo che in periodo COVID.19 ha fatto presa e raccolto interessi “di pancia” anche nel grande pubblico. Qual è stato ed è il ruolo di AIFA nel gestire la carenza ed eventuale indisponibilità di farmaci nella prima fase di emergenza? “AIFA si è messa a servizio della rete – precisa Di Giorgio – applicando lo stesso modello di collaborazione del Tavolo Tecnico Indisponibilità, adattato chiaramente al momento emergenziale: l’articolo pubblicato nel sito AIFA, e sottoscritto da tutte le Regioni e dalle associazioni che hanno supportato questo sforzo – Assogenerici/Egualia, Farmindustria e SIFO (
https://www.aifa.gov.it/-/la-collaborazione-tra-regioni-e-province-autonome-aifa-e-aziende-farmaceutiche-contro-le-carenze-covid). AIFA ha predisposto poi una rete operativa che ha visto il coinvolgimento dei referenti delle Regioni, che raccoglieva e trasmetteva tempestivamente le esigenze del territorio, permettendo di realizzare interventi tempestivi, in particolare rispetto all’approvvigionamento degli ospedali da parte delle aziende attraverso le Regioni: AIFA ha lavorato per garantire l’interfaccia con la rete gestita da Assogenerici/Egualia e Farmindustria, ma dall’altra parte ha fatto sì che i flussi di richieste del territorio passassero per le Regioni, valorizzando e rendendo efficace il ruolo di queste importanti strutture centrali. Questa modalità operativa ha permesso di razionalizzare la comunicazione ed il flusso informativo, evitando duplicazioni di attività e assicurando in tempo reale la disponibilità di dati, e la realizzazione degli interventi conseguenti”. Ma oggi, nella nuova fase pandemica, cosa si può aggiungere rispetto ai passi che sta facendo AIFA anche a riguardo alla prossima gestione dei vaccini? “AIFAcontinuerà ad affrontare queste problematiche con la strategia descritta prima, cercando quindi prima di approfondire a livello tecnico e scientifico le problematiche, e procedendo poi a costruire dei percorsi di possibile risoluzione che garantiscano la più ampia condivisione degli interventi: anche durante la crisi pandemica, in parallelo con le iniziative di reazione all’emergenza, si è provveduto a sviluppare progetti in questa direzione (come il documento sulle mancate forniture ospedaliere, un tema su cui SIFO e AIFA collaborano da tempo). Se la direzione e l’approccio restano questi, è chiaro che le sfide possono essere diverse, e la gestione dei vaccini COVID rappresenterà sicuramente una problematica con molti aspetti del tutto nuovi: riteniamo però che lo strumento della collaborazione, declinato nella costituzione di una ‘comunità di esperti’ come quelle già citate, potrà rappresentare un modello in grado di garantire una risposta flessibile ed efficace, anche di fronte a difficoltà differenti da quelle che oggi riusciremmo a prevedere”.
Come può essere descritta oggi la collaborazione AIFA-SIFO in questo ambito? “SIFO è da sempre un importante partner di AIFA – conclude Domenico Di Giorgio – e negli ultimi anni questa collaborazione si è rafforzata nell’ambito specifico dei furti ospedalieri, e delle carenze/indisponibilità dei medicinali: SIFO porta un importante valore aggiunto al network, che va al di là della grande competenza tecnica dei referenti cui ci rapportiamo, proprio per la conoscenza operativa e pratica di quanto accade materialmente sul territorio, negli ospedali. Abbiamo avviato altri progetti con Marcello Pani e i colleghi, e contiamo di riuscire a realizzare anche iniziative editoriali mirate, come quelle presentate in questi giorni, dove SIFO è direttamente coinvolta”.