Una catastrofe per il lavoro autonomo. Così Confesercenti commenta le rilevazioni diffuse da Istat sul mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2020.
Le stime confermano il tremendo impatto che la pandemia ha avuto sul lavoro dipendente ma soprattutto su imprenditori ed autonomi, rafforzando il nostro recente allarme: dal mese di febbraio, ultimo dato prima del lockdown, a luglio se ne contano 117mila in meno.
“Se le misure di sostegno messe in campo per il lavoro dipendente hanno frenato il crollo – afferma il Segretario Nazionale di Confesercenti Mauro Bussoni – si conferma, invece, come lo scudo protettivo a disposizione del lavoro autonomo e delle imprese non è bastato per ripararsi dai durissimi colpi inferti dalla crisi innescata dal Covid. Ora bisogna fare presto con gli interventi a sostegno delle micro e piccole imprese, del commercio e degli esercizi pubblici e turistici, i settori più colpiti in assoluto. Ogni impresa che chiude è una possibilità in meno di occupazione, si tratta di un tessuto economico che garantisce ricchezza, posti di lavoro, servizi e vivibilità delle nostre città e che rischia di essere spazzato via per sempre se non si inverte la rotta al più presto”.