Nei giorni scorsi è giunta a conclusione la vicenda giudiziaria che aveva visti coinvolti una coppia di Cittadella accusati di peculato. È infatti divenuta esecutiva la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti emessa del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale patavino, con la quale sono stati condannati i due coniugi a 2 anni di reclusione con contestuale confisca obbligatoria ex art. 322 ter c.p. dei beni sequestrati fino all’ammontare delle somme illecitamente distratte.
La complessa indagine in materia di spesa pubblica, condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova, aveva permesso di segnalare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo una dipendente dell’INPS di Cittadella e il relativo coniuge per il reato di peculato, perché la funzionaria, in cinque anni, si era appropriata, versando su un conto corrente intestato al marito, di somme di denaro per oltre 55mila euro, spacciandole come pagamento di “prestazioni temporanee”.
Il coniuge, poi, le trasferiva subito in un altro conto intestato alla moglie, utilizzando quali causali parole come “splendida”, “fantastica”, “eccezionale”, “strepitosa” e altro, aggettivi riferiti alle operazioni illecite della moglie. Il Tribunale di Padova, a seguito della ricostruzione effettuata dai Finanzieri della Compagnia di Cittadella, aveva emesso opposito decreto di sequestro preventivo sugli immobili intestati ai due coniugi fino a concorrenza dell’importo illecitamente distratto dalla dipendente dell’INPS di Cittadella, che nel maggio scorso era stata anche licenziata dalla propria amministrazione.
Pertanto, allo scopo di dare esecuzione alla sentenza di condanna, i militari del Corpo hanno provveduto a confiscare (e pertanto a conferire definitivamente a patrimonio dello Stato) la quota di € 57.446,83 di una villetta sita a Galliera Veneta (PD) di proprietà dell’ormai ex dipendete INPS, del valore complessivo di € 279.760,00.