La crisi politica e le tensioni finanziarie spaventano gli italiani: il risultato è che il denaro non circola. Le aziende non investono e le famiglie non spendono, preferendo accumulare: in banca aumentano le riserve, cresciute in un anno di oltre 50 miliardi di euro. Crescita boom dei conti correnti, arrivati a sfondare il muro dei 1.000 miliardi. In aumento di 26 miliardi i salvadanai delle famiglie, su di oltre 20 miliardi i fondi delle imprese.
Questi i dati principale che emergono dalle ricerca del Centro studi di Unimpresa sull’andamento
In aumento i fondi delle onlus di oltre 1,5 miliardi (+5,42%). Si registra anche la sensibile impennata dei conti correnti, cresciuti di oltre 74 miliardi negli ultimi dodici mesi, passando da 1.055 miliardi a 1.079 miliardi. “Da diversi anni registriamo questo preoccupante andamento dei depositi bancari. A frenare consumi, investimenti e credito sono rispettivamente la paura di nuove tasse e l’assenza di certezze sul futuro, nell’ultimo periodo si è aggiunta anche qualche preoccupazione sul fronte politico per l’instabilità del governo” commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, secondo la quale “i nostri dati sono in linea con quelli diffusi recentemente dall’
Secondo lo studio di Unimpresa, che incrocia i dati della Banca d’Italia relativi alla raccolta delle banche, il totale dei depositi è passato dai 1.306,5 miliardi di agosto 2017 ai 1.357,1 miliardi di agosto 2018 con un incremento di 50,5 miliardi (+3,87%). I salvadanai delle famiglie sono saliti da 946,1 miliardi a 972,3 miliardi con un‘impennata di 26,1 miliardi (+2,77%); i conti delle imprese familiari sono passati da 55,7 miliardi a 59,8 miliardi in salita di 4,1 miliardi (+7,38%); i depositi delle organizzazioni non lucrative (onlus) sono aumentati da 26,2 miliardi a 27,6 miliardi in crescita di 1,4 miliardi (+5,42%); i fondi delle aziende sono saliti da 256,7 miliardi a 277,1 miliardi in aumento di 20,4 miliardi (+7,95%); i conti di assicurazioni e fondi pensione sono passati da 21,6 miliardi a 20,1 miliardi in discesa di 1,5 miliardi (-7,05%).
Quanto all’analisi per strumento, i conti correnti registrano una variazione positiva di 74,5 miliardi (+7,42%), cresciuti da 1.005,4 miliardi a 1.079,9 miliardi. Variazione positiva anche per i pronti contro termine di 33,1 miliardi (+31,01%) da 106,6 miliardi a 139,7 miliardi; stabile il saldo dei depositi rimborsabili con preavviso, in crescita di 3,9 miliardi (+1,31%) da 297,2 miliardi a 301,1 miliardi.
Per quanto riguarda i depositi con durata prestabilita si osservano situazioni distinte: quelli con scadenza fino a 2 anni sono calati sensibilmente di 22,03 miliardi (-28,77%) da 76,5 miliardi a 54,5 miliardi; quelli con scadenza oltre i due anni sono saliti di 11,8 miliardi (+8,91%) da 132,7 miliardi a 144,5 miliardi.”I dati mostrano che le disponibilità finanziarie delle aziende e delle famiglie italiane sono congelate. Se i cittadini accumulano per timore di nuove tasse, le imprese non investono perché non hanno fiducia nel futuro” osserva ancora il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.