Nel terzo trimestre del 2022, l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è ridotto in termini tendenziali proseguendo, per il sesto trimestre consecutivo, il suo percorso di miglioramento.
Il potere d’acquisto delle famiglie si è mantenuto in lieve crescita nonostante l’aumento del livello dei prezzi. Il forte aumento della spesa per consumi finali registrata nel trimestre ha rafforzato il sentiero di discesa della propensione al risparmio, che è scesa a livelli inferiori rispetto al periodo pre-covid.
Sono risultati sostanzialmente stabili la quota di profitto e il tasso di investimento delle società non finanziarie.
Il Conto delle Amministrazioni pubbliche (AP) e le stime relative alle famiglie e alle società presentati in questo comunicato stampa sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle famiglie e alle società in forma destagionalizzata.
Nel terzo trimestre 2022 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al -4,7% (-6,2% nello stesso trimestre del 2021).
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -0,7% (-2,8% nel terzo trimestre del 2021).
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -0,3% (-1,4% nel terzo trimestre del 2021).
La pressione fiscale è stata pari al 42,7%, in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato in termini nominali dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1%.
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 7,1%, in diminuizione di 1,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il potere d’acquisto delle famiglie, frenato dalla crescita dei prezzi (+1,6% la crescita del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie), è tuttavia cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,3%.
La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 39,8%, è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di investimento delle società non finanziarie è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, portandosi al 25,0%.